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Salento, scoppia la protesta

Il gasdotto che approvvigionerà anche la Svizzera ha portato la contestazione a trasformarsi in scontro

  • 28 marzo 2017, 16:15
  • 23 novembre, 06:16
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Gli ulivi incappucciati, in Salento, per far posto al gasdotto TAP - Immagini documentate dal drone nel 2017

RSI Info 28.03.2017, 16:04

  • ©Elena Boromeo

Via all’espianto degli ulivi in Salento per la costruzione del gasdotto Trans Adriatic Pipeline. Martedì mattina, dopo l’ok del ministero dell’Ambiente italiano, la ditta incaricata dalla società svizzera TAP Ag ha forzato il cordone dei manifestanti con l’aiuto delle forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa. A nulla sono servite le proteste degli abitanti del posto, che da giorni presidiano il cantiere nell’area di Melendugno (Lecce), e in queste ore continuano ad assediare i lavori, resi possibili solo grazie all’intervento degli agenti. Secondo le fonti interpellate da RSINews, sarebbero già stati espiantati circa 10 ulivi dei 231 previsti in questa fase. Gli alberi, potati e incappucciati, saranno stoccati in un’area poco distante, per poi - secondo il progetto - essere ripiantati una volta ultimati i lavori.

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La protesta degli abitanti e gli scontri con le forze dell'ordine - Video di Mariangela Gatto

RSI Info 28.03.2017, 16:08

Come spiega il portavoce di TAP, Luigi Quaranta, la Svizzera sarà uno dei paesi che riceveranno il gas attraverso Axpo, il gruppo energetico ha anche concepito originariamente il progetto. L’opera servirà per collegare i giacimenti dell’Azerbaijan all’Europa, emancipando - almeno in una piccola parte - il vecchio continente dal monopolio russo. Una volta approdato in Italia, il gas (si parla di 10 miliardi di metri cubi l’anno) raggiungerà la Confederazione attraversando il passo Gries, dove sono già in corso i lavori di adeguamento per far transitare la materia prima anche in direzione sud-nord (esiste già un gasdotto per il trasporto nella direzione inversa). Secondo la tabella di marcia, il Trans Adriatic Pipeline dovrà entrare in funzione entro il 2020.

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Il protavoce del gasdotto TAP, Luigi Quaranta

RSI Info 28.03.2017, 16:07

L’opera, tuttavia, è oggetto di forti contestazioni da parte della popolazione e delle amministrazioni locali pugliesi, che criticano l’espianto degli ulivi (circa 2.000 nel complesso) e si dicono preoccupati per le emissioni nell’aria che saranno causate dalla futura centrale di decompressione del gas. L’area industriale che sorgerà nelle campagne di Melendugno sarà ampia 12 ettari, ovvero circa l’equivalente di 17 campi da calcio. In queste ore, attorno al cantiere la tensione rimane elevatissima.

Elena Boromeo


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RG 08.00 del 29.03.2017 La corrispondenza di Claudio Bustaffa

RSI Info 29.03.2017, 08:19

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