"Siamo stanchi di questo ambiente...; i continui cambi ai vertici della direzione destabilizzano sia noi, sia gli ospiti del San Carlo...; ci manca una guida capace, in grado di gestire l'istituto con fermezza e cognizione di causa...; il Municipio non ha mai ascoltato veramente le nostre preoccupazioni...": la gestione della casa per anziani San Carlo di Locarno continua a sollevare malumori e preoccupazioni.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la recente decisione del direttore
Stefano Hefti di rassegnare le dimissioni, solo pochi mesi dopo aver assunto la carica (
- San Carlo, le dimissioni di Stefano Hefti
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/l74v5k-San-Carlo-le-dimissioni-di-Stefano-Hefti/download/San+Carlo%252C+le+dimissioni+di+Stefano+Hefti.pdf
). Uno schiaffo nei confronti del Municipio. Un fulmine a ciel sereno che ha folgorato ospiti, dipendenti, mondo politico e sindacale.
Un giorno, anche noi...
Il rimbalzo
Per capire cosa stia avvenendo sulle rive del Verbano abbiamo contattato il direttore dell'istituto, che ci ha dirottato sul capo dicastero uscente Ronnie Moretti, che a sua volta ci ha rimandato ai colleghi di Municipio, che dal canto loro ci hanno rilasciato una semplice dichiarazione, senza voler entrare momentaneamente nel merito della questione. "Riconosco che l'Esecutivo ha commesso errori in passato", ha dichiarato ai nostri microfoni il titolare del Dicastero Educazione, cultura e sport (guarda il video in apertura).
Anche l'ex direttore della casa di riposo,
Giuseppe Mordasini, da noi interpellato non si è voluto esprimere, se non per ricordare che: "Ho lavorato con responsabilità, passione e soprattutto nella massima trasparenza, nonostante un clima avverso, nessun sostegno e con i pochi mezzi a disposizione; rammento che il San Carlo era il 50% della mia attività professionale...". Poche parole, chiare e forti, che ben dipingono il clima all'interno della struttura (
- San Carlo, le considerazioni di Giuseppe Mordasini
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/dwavrz-San-Carlo-le-considerazioni-di-Giuseppe-Mordasini/download/Da.pdf
).
Le denunce
Sindacati a parte, la cui presenza "ingombrante" all'interno del San Carlo è denunciata da più parti, a parlare ai nostri microfoni sono solo i dipendenti, che abbiamo incontrato garantendo loro l'anonimato, preoccupati in particolare dell'inattività della politica, a loro dire incapace di risolvere i problemi e di mantenere le promesse fatte negli anni (guarda il video in apertura). Posizioni critiche, quelle che abbiamo raccolto, confermate anche da diversi esperti del ramo, vicini al dossier, che solo a microfoni spenti e "per ragioni di buon vicinato", hanno evidenziato la "mancanza di leadership nella conduzione istituzionale diretta", mostrando meraviglia che le autorità municipali non siano "intervenute d'imperio prima".
Le speranze
Confrontato negli ultimi anni con una profonda ristrutturazione interna, l'istituto ha visto cambiare più volte l'apparato dirigenziale. Cambiamenti sempre giustificati dal titolare del dicastero socialità,
Ronnie Moretti, che nei giorni scorsi ha però rinunciato alla conduzione politica della struttura e deciso di passare l'intero incarto nelle mani del municipale
Giuseppe Cotti e del sindaco
Alain Scherrer (
- San Carlo, il capo dicastero Socialità rinuncia alla conduzione politica dell'istituto
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/2scsdg-San-Carlo-il-capo-dicastero-Socialit%C3%A0-rinuncia-alla-conduzione-politica-dellistituto/download/San+Carlo%252C+il+capo+dicastero+Socialit%25C3%2583%25C2%25A0+rinuncia+alla+conduzione+politica+dell%2527istituto.pdf
).
A rimettere le carte in tavola nelle ultime ore ci ha pensato il Municipio che, rispondendo a un'interpellanza (
- San Carlo, le risposte del Municipio
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/6h07tg-San-Carlo-le-risposte-del-Municipio/download/Scan_15032018_114200_1_1.pdf
), ha ammesso i problemi, riconosciuto la complessità della situazione e annunciato un mandato alla direttrice sanitaria di ALVAD, Marina Santini, per "una verifica nell'ambito della gestione delle cure". Una nuova analisi, che va ad aggiungersi all'audit esterno di alcuni anni fa dal quale erano già emerse pecche e problematiche dell'intero comparto, dalla quale in molti si attendono provvedimenti definitivi e risolutivi, in grado di spazzare via quel silenzio assordante che ha regnato per anni.
Municipio di Locarno; da sinistra, Ronnie Moretti (PS), Bruno Buzzini (LEGA), Paolo Caroni (PPD), Alain Scherrer (Sindaco, PLRT), Giuseppe Cotti (PPD), Niccolò Salvioni (PLRT) e Davide Giovannacci (PLRT)
Dopo strategie, investimenti, rassicurazioni, assunzioni e licenziamenti, sembra essere giunto finalmente il momento di voltar pagina. Un nuovo capitolo, tutto da scrivere, sul quale vi sono grandi aspettative, disattese fino ad oggi.
E l'autorità di vigilanza del cantone?
In una recente risposta a un'interpellanza del parlamentare Matteo Pronzini sul tema delle case per anziani, le autorità cantonali ricordano che, in merito alla vigilanza e al controllo sugli enti esterni ai quali è delegata l'erogazione di prestazioni d'interesse pubblico, "con l’entrata in vigore del sistema di finanziamento basato sui contratti di prestazioni - primo gennaio 2006 - vi è stato un progressivo trasferimento di autonomia e responsabilità gestionale dall’Amministrazione cantonale agli enti gestori" e che "a scadenze regolari e, nel caso di manifestazione di criticità/non conformità, in maniera mirata, le unità amministrative cantonali preposte alla vigilanza si attivano con l’obiettivo principale di garantire la continuità della qualità e della sicurezza della presa in carico". Insomma, tutto in regola, nessun problema, almeno stando alle rassicurazioni che giungono dal Consiglio di Stato ticinese.
L'istituto San Carlo di Locarno
Il caso in questione non è di facile lettura e soluzione ma, di fatto, è lo specchio di un intero comparto, quello della sanità e della socialità più in generale, sempre più in difficoltà e sotto pressione in Ticino. Un ramo chiamato a dover far fronte alle crescenti esigenze e aspettative della popolazione, nonché delle amministrazioni, senza poter contare sulle adeguate risorse, non solo finanziarie. San Carlo di Locarno, San Donato di Intragna, Casa Rea di Minusio, sono solo gli esempi più recenti, ai quali ne seguiranno presto di altri nel Bellinzonese.
Lino Bini
Per saperne di più:
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- San Carlo, le dimissioni di Stefano Hefti
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/l74v5k-San-Carlo-le-dimissioni-di-Stefano-Hefti/download/San+Carlo%252C+le+dimissioni+di+Stefano+Hefti.pdf
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- San Carlo, il capo dicastero Socialità rinuncia alla conduzione politica dell'istituto
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/2scsdg-San-Carlo-il-capo-dicastero-Socialit%C3%A0-rinuncia-alla-conduzione-politica-dellistituto/download/San+Carlo%252C+il+capo+dicastero+Socialit%25C3%2583%25C2%25A0+rinuncia+alla+conduzione+politica+dell%2527istituto.pdf
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- San Carlo, le risposte del Municipio
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/6h07tg-San-Carlo-le-risposte-del-Municipio/download/Scan_15032018_114200_1_1.pdf
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- San Carlo, le considerazioni di Giuseppe Mordasini
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/info/ticino-grigioni-e-insubria/dwavrz-San-Carlo-le-considerazioni-di-Giuseppe-Mordasini/download/Da.pdf