La Società protezione animali di Bellinzona lancia l'allarme cani randagi in Ticino. Provengono dall'estero — soprattutto dal sud Italia o dai paesi dell'est — e sono sempre più numerosi. Spesso sono acquistati su internet tramite associazioni poco serie e poi abbandonati perché hanno malattie o problemi comportamentali. "L'anno scorso solo noi ne abbiamo recuperati una quindicina e sempre più spesso siamo confrontati con cuccioli che hanno impiantato un microchip, ma il numero non è registrato in nessuna banca dati", ha detto il presidente Emanuele Besomi ai microfoni della RSI (guarda il video allegato).
"L'errore è quello di paragonare l'acquisto di un cane a quello di un paio di scarpe online... Gli animali sono venduti sul web da società poco serie. Le famiglie poi si ritrovano con un animale che non è socializzato e ha comportamenti imprevedibili o aggressivi. Di conseguenza, sono costrette a rivolgersi alle associazioni come la nostra per risolvere il loro problema", ha concluso Besomi.
Anche l'Ufficio federale di veterinaria è intervenuto e, dal 1. marzo, è entrata in vigore una nuova prescrizione che vieta gli annunci anonimi per la vendita di cani e obbliga a indicare Paese d'origine e Paese in cui il cane è stato allevato.
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