Cultura e spettacoli

“Nel mondo il cielo è cupo”

Festival: giorno cinque – Arriva Burkhalter; Melgar e i senzatetto e le notizie da Castellinaria

  • 10 agosto 2014, 13:37
  • 14 settembre 2023, 09:53
In sala anche l'alto commissario ONU per i diritti umani Navi Pillay

In sala anche l'alto commissario ONU per i diritti umani Navi Pillay

  • Foto Festival

19.00, 10 agosto

Le violenze in Siria, Ucraina, Sudan, Medio Oriente e poi ancora in Libia o Iraq. Ha menzionato le grandi crisi al centro dell’attualità internazionale il presidente della Confederazione Didier Burkhalter, giunto al Festival di Locarno questa domenica pomeriggio per lanciare l’evento “Democrazia senza frontiere”.

“A Locarno si sfiorano le stelle del cinema e del cielo in Piazza Grande. Ma il cielo del mondo si è fatto cupo”, ha detto davanti ad una sala gremita e di fronte all’alta commissaria dell’ONU per i diritti umani, Navi Pillay, ospite d’eccezione della rassegna.

Contro la violenza sulle donne

“La Svizzera – ha affermato il ministro degli esteri – ha interesse nel lavorare per la stabilità del mondo. Ma per un paese che rappresenta un modello di pace, democrazie e rispetto dei diritti umani, questo è un dovere morale”. Tra i progetti concreti portati avanti da Berna in questo senso vi è quello contro le violenze sulle donne, attivo soprattutto nella regione africana dei grandi laghi.

Tema, quest’ultimo, illustrato in "Difret", film proiettato a La Sala subito dopo l’intervento del presidente svizzero.

TG20 DEL 10/08/2014: "A LOCARNO SI PARLA DI DEMOCRAZIA" DI CHRISTELLE CAMPANA

RSI Info 10.08.2014, 21:01

Problemi all’entrata

La grandissima affluenza di pubblico per l'evento ha però causato seri problemi agli organizzatori della rassegna. La sala si è riempita rapidamente e, dopo aver atteso diverso tempo in fila, moltissime persone si sono viste impedire l'entrata.

La folla in attesa

RSI Info 10.08.2014, 20:04

14.00, 10 agosto

Novità da Castellinaria

Prime anticipazioni per Castellinaria. Questa domenica a Locarno, come da tradizione in pieno festival del film, gli organizzatori del festival del cinema giovane di Bellinzona hanno svelato parte del programma della rassegna, la cui 27esima edizione si svolgerà dal 15 all 22 novembre prossimi.

Gli organizzatori. Da sinistra: Aurelio Crivelli, Giancarlo Zappoli (direttore artistico), Gino Buscaglia (presidente) e Stelio Righenzi

Gli organizzatori. Da sinistra: Aurelio Crivelli, Giancarlo Zappoli (direttore artistico), Gino Buscaglia (presidente) e Stelio Righenzi

  • © foto Ti-Press

Fra le novità di quest'anno vi è una mini retrospettiva in onore dei 100 anni dalla nascita del personaggio di Charlot, rivolta ai bambini del primo ciclo delle scuole elementari e composta dai film "Il Monello" (1921), "Vita da cani" (1918) e "Giorno di paga" (1922). Un workshop di sceneggiatura e regia sarà invece dedicato agli allievi delle scuole medie e medie superiori.

Parallelamente, sarà allestita la mostra "Il precinema", dove verranno esposti giochi ottici e dispositivi che hanno preceduto e accompagnato la nascita del cinematografo dei fratelli Lumière.

Verranno inoltre organizzati incontri fra giovani registi e produttori ticinesi. Il caporedattore della sezione cinema della NZZ e presidente dell'Associazione svizzera dei critici cinematografici Christian Jungen animerà infine un atelier di critica cinematografica.

IL QUOTIDIANO DEL 10/08/2014: "RICORDANDO CHARLOT" DI ANGELICA ISOLA

RSI Info 10.08.2014, 19:57

13.30, 10 agosto

Esilio, "una storia infinita"

Siamo nella ricca Svizzera, a Losanna. È inverno. Ogni sera lo stesso drammatico rituale: decine di stranieri si ammassano davanti alle transenne di fronte al rifugio della protezione civile in cerca di un letto e di un pasto caldo. Ma non c’è posto per tutti. I guardiani devono decidere: dentro o fuori e per chi non viene ammesso c’è l’asfalto freddo della strada o, nelle migliori delle ipotesi, un’auto.

Dopo “La Fortresse” sui centri di accoglienza e “Vol spécial”sui rinvii forzati, l'acclamato documentarista romando Fernand Melgar torna in concorso a Locarno con “l’Abri”, un’altra opera dedicata ai “senza voce” che in qualche modo chiude il cerchio.

“Per me non sarà mai finita – spiega Melgar ai microfoni RSI – essendo figlio di emigrati vedo l’esilio come una storia senza fine. Ma per quanto riguardano i miei documentari la risposta è sì: siamo alla fine del ciclo”.

Nonostante le sofferenze vissute, i protagonisti del film oltre a piangere riescono anche a ridere: ”Voglio sempre mostrare l’umanità dei personaggi”, spiega infatti Melgar.

Fernand Nelgar sul set del documentario

Fernand Nelgar sul set del documentario

  • Foto Festival

RG 12.30 del 10/08/2014: l'intervista di Giuseppe Bucci

RSI Info 10.08.2014, 13:29

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