Applausi e fischi: è successo anche nell'ottimo concorso della Mostra del Cinema negli scorsi giorni. Un po’ perché ciascuno ha i suoi gusti, anche cinematografici; un po’ perché l’arte in alcuni casi ha bisogno del suo tempo per essere apprezzata; un po’ perché capita che le proprie esperienze personali interferiscano nel giudizio. E tutto questo vale sia per la critica, sia per il pubblico.
Partendo dai successi indubbi: hanno entusiasmato l’eclettico The Shape of Water di Guillermo del Toro – politico, romantico, mostruoso - e l’intenso e ironico Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh con protagonista una strepitosa Frances McDormand.
Promossi e bocciati a Venezia
Film che hanno diviso sono stati invece Mektoub My Love: Canto uno di Abdellatif Kechiche, affascinante per lo stile fluviale del regista tunisino, tanto che qualcuno parla apertamente di Leone d'oro, ma tacciato di sessismo e criticato per il suo continuo soffermarsi sui sederi delle ragazze protagoniste; Human Flow di Ai Wei Wei, apprezzato per il suo racconto dall’interno della vita dei migranti in diversi Paesi del mondo, ma considerato al tempo stesso poco originale e troppo lungo; l’israeliano Foxtrot è stato invece accusato di eccessiva visionarietà, trattando un tema doloroso come la morte di un figlio in guerra.
In corsa per il Leone del peggior film: Mother! di Darren Aronofsky, un pretenzioso pasticcio di temi e generi (Jennifer Lawrence, la protagonista, ha addirittura pianto alla proiezione pubblica, dopo le reazioni ostili degli spettatori) che però qualcuno considera già film-cult; Una famiglia di Stefano Riso sulla compravendita di neonati partoriti da una monocorde Micaela Ramazzotti; Hannah di Andrea Pallaoro, che la pittorica fotografia non salva dalla noia di un dramma senza svolte incentrato sul personaggio interpretato da Charlotte Rampling.
Manca poco alle decisioni della giuria presieduta da Annette Bening.
Francesca Felletti
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Telegiornale 09.09.2017, 12:30