Il gatto Clooney è infelice, nella sua gabbietta pronto a decollare. Anche le parole di conforto del padrone non servono a nulla. All’inizio della stagione, con il cibo, anche il micio prende il volo verso la capanna.
Per i rifugi più frequentati, i voli di rifornimento sono necessari ogni settimana, sottolinea un articolo di SRF. Nel caso del Geltenhütte, vicino a Gstaad, la capannara Susanne Brand ne organizza ogni due settimane. E Clooney prende l’elicottero solo all’inizio e alla fine della stagione.
Il gatto Clooney aspetta il decollo accanto a dei gerani
Che si tratti di gatti o patate, lo sforzo logistico è enorme. “A volte mi sveglio di notte e mi chiedo se ho pensato a tutto”, dice Brand.
Si studiano alternative agli elicotteri (Regionaljournal, SRF, 19.07.2024)
Necessaria molta pianificazione
In un sacco un elicottero può trasportare fino a 800 chili di merce, e ogni grammo conta, ecco perché il peso esatto viene annotato su ogni contenitore.
I rifornimenti per circa due settimane
Mentre prepara il carico, Susanne Brand pensa “A volte meno sarebbe meglio”. Si riferisce alla vasta offerta proposta a oltre duemila metri di quota, Ma deve anche offrire una scelta ai suoi ospiti, in fondo è così che si guadagna da vivere.
Se possibile, ridurre, anche per i costi
Con diversi accorgimenti, Brand riesce a fare ricorso a un rifornimento in elicottero ogni 15 giorni. Ridurre i voli al minimo non è solo una questione di ecologia, ma anche di costi: per ogni volo bisogna infatti sborsare diverse centinaia di franchi.
Fare a meno dell’elicottero non è però possibile alla Geltenhütte, così come per molte altre capanne del Club alpino svizzero (CAS). Almeno il 90% dei circa 120 rifugi hanno bisogno di voli di rifornimento, in alcuni casi ogni settimana.
Secondo i dati del CAS, solo 12 capanne (blu) non hanno bisogno di rifornimenti aerei
I voli hanno sempre fatto discutere al CAS. Già quando i primi elicotteri fecero la loro comparsa in montagna, circa 70 anni fa, si dibatteva di voli di trasporto e turistici.
La ricerca di alternative
La consapevolezza ecologica negli ultimi anni è aumentata, osserva Philippe Wäger, responsabile di capanne e ambiente al CAS: “I soci e le sezioni riflettono su come gestire i rifugi in modo più ecologico”. Uno studio del CS ha rivelato che un terzo delle emissioni di CO2 delle capanne è legato al trasporto in elicottero.
La Geltenhütte, a duemila metri di quota nella regione di Gstaad
Trovare un’alternativa non è però facile. I droni, ad esempio, non sono abbastanza efficienti, mentre la costruzione di nuove teleferiche è costosa e spesso poco ecologica.
Alcune capanne tornano a fare affidamento alla forza dei muscoli, con gruppi che si caricano la merce in spalla e la trasportano su per la montagna. Alla Gspaltenhornhütte, nell’Oberland bernese, questo permette di risparmiare un volo in elicottero. Una goccia nel mare? Non secondo il capannaro Thomas Jentsch: “Ne vale la pena, ogni chilo conta”.
L’articolo originale è stato pubblicato da SRF e tradotto dalla redazione di “dialogo”, un’offerta della SSR che propone contenuti da tutta la Svizzera tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese, oltre a uno spazio di dibattito, anche questo tradotto e moderato.
Capanne, stagione a rilento
Telegiornale 29.07.2024, 20:00