Le segnalazioni di casi di razzismo in Svizzera lo scorso anno sono aumentate di quasi un quarto. Nel rapporto, la maggior parte dei casi viene classificata come generale xenofobia (387 casi), ma tra quelli contro un gruppo specifico, quelli contro i neri (327) sono nettamente più numerosi di quelli contro chi proviene dai Paesi arabi (69) e di antisemitismo (46).
Il razzismo si può incontrare a diversi livelli. Di recente la Svizzera è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per un caso di profilazione razziale da parte della polizia. Un’esperta delle Nazioni Unite ha spiegato a swissinfo.ch di essersi scontrata con una “cultura del diniego” quando ha denunciato la profilazione razziale praticata dalla polizia.
Ma altri casi si possono trovare nella vita di tutti i giorni, come sugli spalti dei campi di calcio delle leghe minori. Un caso è successo, come racconta RTS, in Vallese, dove un tifoso ha fatto versi da scimmia indirizzati al portiere del FC Saxon. Un episodio che ha portato la squadra ad abbandonare il campo in segno di protesta.
Il servizio del 19h30 (RTS)
Il cambiamento inizia nelle aule
Il rapporto della Rete di consulenza per le vittime del razzismo mette anche in evidenza una aumento delle segnalazioni dei casi nelle scuole. Ed è proprio dalle scuole che può cominciare il lavoro di prevenzione, con una riflessione sul linguaggio che si usa e la presa di coscienza della storia e del peso delle parole che si usano.
A scuola si parla di razzismo
Il Quotidiano 21.03.2024, 19:00
Andare alla radice
Per combattere il razzismo, che per molti Neri in Svizzera è una realtà quotidiana come rileva SRF, bisogna conoscerne le origini, secondo la storica Ashkira Darman. Sottolinea che la storia coloniale gioca un ruolo fondamentale e, anche se la Svizzera non ha avuto colonie, questo non significa che il Paese non sia stato coinvolto e che i valori prevalenti in quel periodo non vi si siano diffusi.
Le spiegazioni della storica Ashkira Darman a Dok (SRF)
Razzismo e discriminazione erano tra i temi affrontati dal sondaggio “Svizzera, come stai?” e rispondendo ad alcune domande potrete confrontare la vostra posizione con quella dei vostri concittadini.
Che cos’è “dialogo”?
La nuova offerta editoriale mira a favorire il dialogo tra le diverse regioni del Paese senza barriere linguistiche. Ogni settimana propone un tema con contenuti da tutta la Svizzera e un dibattito tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese. A questo link potete farci avere le vostre critiche e commenti, che ci aiuteranno a migliorare la nostra offerta.