L’8,7% di tutti i lavoratori in Svizzera sono manager, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica. Questo vuol dire che ci sono oltre 400’000 persone in posizioni dirigenziali, facendo dei manager il sesto gruppo professionale più numeroso.
Un dato sorprendente, visto che da anni è in atto una tendenza verso gerarchie più piatte, con meno livelli gerarchici, maggiore voce in capitolo per tutti i lavoratori e una gestione più “agile”. Una tendenza che dovrebbe implicare una riduzione dei capi, ma i numeri mostrano il contrario.
Una tendenza che può essere spiegata con la moderna gestione aziendale. Secondo l’esperto di gestione Matthias Mölleney “ci sono unità più piccole che hanno bisogno di qualcuno che assuma la responsabilità”. Un cambio nella gestione delle imprese che può implicare un aumento del numero dei dirigenti. Inoltre, l’Ufficio federale di statistica ha introdotto ulteriori regolamenti e l’obbligo di notifica, che richiedono più manager.
L’aumento dei dirigenti in Svizzera (10 vor 10, SRF, 04.11.2024)
Mölleney rileva un’altra ragione: spesso vengono assegnati dei titoli invece di un aumento di stipendio. “Viviamo in un periodo in cui i salari non possono essere aumentati indefinitamente. Ma un segno di apprezzamento può venire anche sotto forma di nuovo titolo” sottolinea l’esperto. Secondo lo psicologo aziendale Christian Fichter è un errore comune credere che una posizione dirigenziale comporti una retribuzione elevata. Mette anche in evidenza “un’inflazione dei titoli”: molti compiti gestionali, mascherati con termini inglesi, che in passato non esistevano.
Questo ha portato molte persone a diventare manager anche se non avrebbero dovuto esserlo, secondo Fischer. “Possono mancare competenze sociali, intelligenza, che è un fattore sottovalutato, e resistenza. E generalmente manca una capacità di guidare le persone” secondo lo psicologo. Queste persone non sono in grado di gestire la loro posizione, e questo si ripercuote sui dipendenti. Entrambi gli esperti sottolineano che l’idea di un lavoro manageriale, con influenza e libertà creativa, spesso non corrisponde alla realtà.
Mölleney ritiene che le aziende dovrebbero cambiare la concezione della leadership: “Devono impegnarsi a creare gerarchie piatte, devono volerlo davvero”. Ciò significa invertire la piramide: Al vertice, dove una volta c’era il capo, dovrebbero esserci i clienti. A questi dovrebbero seguire i dipendenti che soddisfano i desideri dei clienti. “La struttura non dovrebbe essere così profonda” afferma. In altre parole: meno gerarchie, ma controllate dai clienti, non da innumerevoli capi.
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Notiziario 05.11.2024, 11:00