Approfondimento

La Svizzera in prima fila per promuovere l’accesso all’IA

Un’iniziativa globale, guidata da istituzioni svizzere, promuove un accesso equo all’intelligenza artificiale, indipendentemente dalla forza economica e politica di un Paese

  • 2 ore fa
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Il Centro Svizzero di Calcolo Scientifico di Lugano mette a disposizione la sua potenza di calcolo

  • Keystone
Di: Matthew Allen (swissinfo.ch)/sf 

L’intelligenza artificiale (IA) è ampiamente riconosciuta come una tecnologia rivoluzionaria che può portare a rapidi progressi in molti settori della ricerca scientifica, dalle previsioni meteorologiche alla medicina e all’energia. Ma c’è anche il pericolo che i Paesi e le aziende più ricche possano monopolizzare la nuova generazione di potenti computer.

Anche se viene percepita come lenta nell’adattare le proprie leggi sull’uso dell’IA, la Svizzera ha ricevuto elogi a livello internazionale per la promozione della condivisione di compentenze e esperienze nel campo a livello globale.

L’iniziativa guidata dalla Svizzera, denominata International Computation and AI Network (ICAIN), mira a mettere in contatto progetti scientifici nei Paesi in via di sviluppo con i supercomputer più all’avanguardia e le migliori competenze in materia di IA.

“Osserviamo un enorme squilibrio di potere”, sottolinea Katharina Frey, vicecapo della divisione Digitalizzazione del DFAE. “Ci sono una manciata di aziende in tutto il mondo in grado di sviluppare modelli su larga scala, mentre la maggior parte del mondo non ha accesso a questo livello di potenza di calcolo”.

Contrastare le disuguaglianze

Oltre al Dipartimento federale degli affari esteri, i membri fondatori dell’ICAIN includono anche i Politecnici federali di Zurigo (ETH) e Losanna (EPFL), il Centro Svizzero di Calcolo Scientifico di Lugano, l’European Laboratory for Learning and Intelligent Systems, Data Science Africa, oltre a un centro di calcolo in Finlandia.

“È importante che l’ICAIN si opponga alla disuguaglianza di accesso all’IA”, afferma Ciira Maina, presidente di Data Science Africa. “La Big Tech non è di per sé una cosa negativa: tutti utilizziamo i prodotti. Ma è importante avere un ecosistema diversificato”.

Lanciato a gennaio, l’ICAIN supporta due progetti scientifici in Africa e un’iniziativa di IA con il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). A ogni progetto viene concesso l’accesso a supercomputer e a esperti accademici di IA.

La rete ICAIN segue da vicino un appello delle Nazioni Unite per un accesso equo all’IA. In un rapporto di settembre, l’ONU ha individuato l’ICAIN come esempio di come le reti di IA di condivisione delle risorse globali possano promuovere obiettivi di sostenibilità. “Le economie avanzate hanno sia la capacità che il dovere di facilitare lo sviluppo delle capacità di IA attraverso la collaborazione internazionale”, si legge nel rapporto.

Nel contesto dell’ICAIN, quali sono le implicazioni pratiche? Secondo Maina, che è anche professore alla Dedan Kimathi University of Technology in Kenya, la collaborazione internazionale può dare impulso alla ricerca africana sulle previsioni meteorologiche e sull’identificazione delle malattie delle colture.

“Avere accesso a più potenza di calcolo significa che possiamo fare questa ricerca su larga scala”, ha affermato Maina. “ICAIN ha sbloccato competenze di alta qualità e accesso a computer di alto livello”.

Proteggere i dati sensibili

L’intelligenza artificiale è in grado di elaborare più dati in macchine che possono essere addestrate a “pensare” da sole, imparando man mano che procedono. Ciò porta a un tasso di calcolo più elevato e a una maggiore varietà di soluzioni ai problemi.

Questa potenza di calcolo potrebbe anche rivelarsi utile per il lavoro umanitario svolto dal CICR, che si basa su enormi quantità di fascicoli e appunti ottenuti dai propri impiegati sul campo, integrati da dati provenienti dai satelliti, ad esempio.

Il CICR spera che i sistemi di intelligenza artificiale addestrati per comprendere e interpretare grandi volumi di dati, possano dare un senso migliore al flusso continuo di dati in continua evoluzione che deriva da situazioni caotiche, consentendo di pianificare e mobilitare meglio le operazioni.

“Vediamo come l’intelligenza artificiale sta rimodellando la guerra e l’impatto diretto che ciò ha sui civili nelle zone di conflitto”, rileva Blaise Robert, che consiglia l’organizzazione umanitaria sull’IA. “L’intelligenza artificiale presenta anche un potenziale importante per migliorare il modo in cui forniamo gli aiuti umanitari”.

Per il CICR è pure importante che l’ICAIN gli consenta di mantenere il controllo completo sui dati sensibili. “Mantenere la fiducia delle persone con cui parliamo in situazioni delicate dipende dalla nostra capacità di mantenere la riservatezza”, afferma Robert. “È molto importante che il CICR mantenga un controllo molto stretto sui suoi dati. Dobbiamo essere certi di non dipendere da determinati attori che potrebbero in seguito portare conseguenze operative negative”.

Iniziativa svizzera

Maina di Data Science Africa ha elogiato la Svizzera per aver preso l’iniziativa di far decollare l’ICAIN. “Molte persone hanno parlato del problema della disuguaglianza dell’IA, ma a volte ci vuole leadership per riunire le persone giuste nella stessa stanza per risolvere i problemi in modo collaborativo”, sottolinea. “Abbiamo iniziato con un seme che si spera possa alimentare una maggiore interazione globale e portare a bordo nuovi partner”.

La Svizzera può aver avviato l’ICAIN, ma il DFAE afferma di non avere alcun desiderio di controllare le sue operazioni e la continua crescita in altre regioni del mondo. Il piano è quello di creare un’entità giuridica indipendente in Svizzera che gestirà l’abbinamento tra progetti scientifici e risorse di IA.

Sostenibilità e giustizia

I dettagli dell’associazione devono ancora essere resi noti, ma l’idea è di avere un organismo libero da qualsiasi interferenza politica da parte dei Paesi.

“Abbiamo assolutamente bisogno di iniziative che mirino a creare alternative all’attuale economia politica dietro l’IA, che è dominata da una manciata di enormi aziende globali”, secondo Angela Müller, responsabile delle politiche presso la ONG Algorithm Watch Switzerland.

“L’ICAIN non dovrebbe limitarsi a concentrarsi su come possiamo usare sempre più l’IA per promuovere la sostenibilità o la giustizia, ma anche su come possiamo rendere l’IA stessa più sostenibile e giusta”, conclude.

13:10

Rubare dati con l’intelligenza artificiale è facile, se si ha fantasia

RSI Info 04.11.2024, 17:33

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