Ogni anno in Svizzera vengono gettate circa 2,8 milioni di tonnellate di cibo, come indica uno studio Politecnico di Zurigo. Il Consiglio federale, in collaborazione con commercio al dettaglio, ristorazione, famiglie e produttori agricoli, vuole dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030.
L’anno di riferimento è il 2017, quando lo spreco era di 2,67 milioni di tonnellate. A tal fine, il Consiglio federale ha adottato un piano d’azione, coordinato dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). Affinché questo obiettivo sia raggiunto entro il 2030, secondo l’UFAM dovrebbe già registrarsi una riduzione di circa il 25% entro il 2025.
La lotta allo spreco alimentare in Svizzera (SRF 4 News, 04.12.2024)
Obiettivo intermedio in dubbio
L’UFAM però sottolinea: “Non possiamo ancora valutare se sarà raggiunto il parametro di riferimento per lo spreco alimentare totale in Svizzera, ovvero una riduzione del 25%.” La valutazione è complessa. Se questo obiettivo intermedio non sarà raggiunto, anche il dimezzamento entro il 2030 è messo in discussione.
L’Ufficio aggiunge che l’impegno delle aziende e delle associazioni che si sono impegnate per questo dimezzamento è alto, così come la motivazione per ridurre questo spreco.
Fiducia del commercio al dettaglio
Secondo i partecipanti nel settore del commercio al dettaglio, come Aldi, Denner o Manor, il piano è sulla buona strada. Aldi afferma che il recupero degli alimenti è una priorità. Dal 2022 l’azienda afferma di essere riuscita a ridurre lo spreco alimentare, non solo per le verdure, senza però fornire cifre concrete sui progressi.
Anche Denner scrive che lo spreco alimentare è già diminuito e continuerà a farlo “grazie a obiettivi ambiziosi”. Con nuove misure è possibile avvicinarsi al dimezzamento. Una portavoce di Manor comunica che l’azienda è molto impegnata per il piano d’azione contro lo spreco alimentare. Tutti i rivenditori interpellati sottolineano i loro progetti per ridurre lo spreco.
Norme meno severe per le verdure
Passando all’inizio della catena alimentare, l’Unione svizzera dei produttori di verdura non è in grado di dire se ci sia stata una diminuzione dello spreco alimentare dall’inizio del piano d’azione nel 2022 e non si sbilancia sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo di dimezzamento.
Per l’Unione è però chiaro che per ridurre lo spreco di verdure fresche, le norme e i requisiti devono essere allentati, in modo che anche i prodotti meno esteticamente perfetti possano arrivare nei negozi. Requisiti che sono stati allentati l’ultima volta nel 2023. Ulteriori adattamenti non sono previsti a breve termine, secondo l’organizzazione, ma saranno necessari in futuro. Anche perché le normative sull’uso dei fitofarmaci potrebbero essere inasprite. Di conseguenza, più verdure che oggi vengono scartate potrebbero essere messe in vendita.
Contadini per il pianeta
Altri Programmi 30.11.2024, 18:15