Dal luglio 2022, gli psicoterapeuti che lavorano in modo indipendente possono fatturare direttamente alle casse malati. Tuttavia, la tariffa per queste fatturazioni è provvisoria e deve ancora essere fissata definitivamente. Si profila ora una lotta tra le casse malati, che la vogliono ridurre, mentre la Federazione Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi (FSP) vuole almeno mantenerla. Il redattore della SRF, Philipp Schrämmli, fa il punto della situazione.
Il servizio del Tagesschau (SRF, 17.12.2024)
Perché le casse malati vogliono una riduzione della tariffa?
Attualmente, gli psicoterapeuti possono fatturare 155 franchi per un’ora di terapia, una tariffa ritenuta eccessiva da Santésuisse. E l’associazione fornisce cifre: dal cambiamento del modello, i costi aggiuntivi sono stati di oltre 350 milioni di franchi all’anno per le casse malati. Soprattutto a causa di questo aumento dei costi, Santésuisse ora richiede una tariffa più bassa, di 140 franchi o meno.
Come reagiscono gli psicoterapeuti?
Con incomprensione. Affermano che senza la tariffa attuale non potrebbero più lavorare in modo economicamente sostenibile. Florian Näf, portavoce della Federazione svizzera delle psicologhe e degli psicologi (FSP), sottolinea che i liberi professionisti devono anche sostenere numerosi costi amministrativi, l’affitto dello studio o le spese per la segreteria. Con tariffe più basse, questi costi non potrebbero più essere coperti.
Quali potrebbero essere le conseguenze?
Florian Näf della FSP afferma: “Con tariffe più basse, molti psicoterapeuti potrebbero sentirsi costretti a non fatturare più tramite l’assicurazione di base, ma solo privatamente”. Questo avrebbe come conseguenza che numerosi studi potrebbero accettare solo pazienti che pagano le loro fatture autonomamente, alle tariffe stabilite dagli studi stessi.
Cosa significherebbe per i pazienti?
Già oggi c’è una carenza di offerte di psicoterapia, le liste d’attesa sono lunghe. Se in futuro ci fossero meno psicoterapeuti che fatturano tramite l’assicurazione di base, ciò colpirebbe soprattutto le fasce di popolazione più povere. Per coloro che non hanno un’assicurazione complementare e non possono permettersi una terapia privata, potrebbe diventare ancora più difficile trovare un posto per la terapia.
Chi decide la tariffa?
Fino a quando non sarà raggiunto un accordo nazionale, saranno i Cantoni a decidere l’importo della tariffa provvisoria. Il Canton Glarona ha annunciato di volerla ridurre a 140 franchi. Basilea Città e Argovia hanno invece deciso di mantenere la tariffa di 155 franchi. La decisione di altri otto cantoni è attesa entro la fine dell’anno.
Perché c’è una carenza di posti per la terapia in Svizzera?
Da tempo in Svizzera ci sono troppo pochi psichiatri e psicoterapeuti in proporzione al numero di pazienti. Parallelamente, il numero di persone con malattie mentali è costantemente aumentato negli ultimi anni. Questo aumento è particolarmente evidente tra i giovani, in particolare le giovani donne. Secondo l’Ufficio federale di statistica, circa il 18% della popolazione in Svizzera è affetto da problemi psicologici di moderata o grave entità.
Raccolta firme contro i tagli ai sussidi di cassa malati
Il Quotidiano 16.12.2024, 19:00