Inchiesta

Shein, vestiti a buon mercato e tossici

Due terzi degli abiti della marca cinese testati da una rivista tedesca a difesa dei consumatori contenevano prodotti vietati o ben oltre i limiti fissati dall’UE

  • 2 agosto, 05:50
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Le piattaforme di e-commerce cinesi stanno conoscendo una crescita spettacolare

  • Keystone
Di: Mathilde Farine (RTS)/sf 

Vestiti a buon mercato ma pieni di prodotti tossici: è la conclusione di un’inchiesta sugli abiti della marca cinese Shein, come riporta un articolo di RTS. Le analisi effettuate dalla rivista tedesca a difesa dei consumatori Öko-Test hanno infatti rivelato la presenza di prodotti vietati, o ben oltre i limiti fissati dalle norme europee.

Metalli pesanti e prodotti chimici pericolosi per l’ambiente, ma anche per chi li produce e li indossa, sono stati trovati in due terzi dei vestiti testati. Abiti destinati ad adulti, bambini e anche neonati. Non si tratta del primo test di questo genere, ma questi risultati sono ancora più incriminanti.

Il servizio della Matinale (RTS, 29.07.2024)

Delle rivelazioni che probabilmente non freneranno la crescita spettacolare di Shein, e altre piattaforme di e-commerce cinesi, in Europa e Svizzera, secondo Alexandra Scherrer, che dirige la società di consulenza svizzera Carpathia. Ha pubblicato una classifica dalla quale risulta che Shein, Temu e AliExpress hanno realizzato vendite cumulate di un miliardo di franchi in Svizzera nel 2023.

Le ragioni del successo

Dei dati particolarmente significativo per Temu, accessibile in Svizzera dall’anno scorso e che ha già un giro d’affari di 350 milioni di franchi. Un risultato senza precedenti, secondo Scherrer.

“Attualmente, quello che interessa alle persone sono i prezzi, e Temu e Shein sono incredibilmente economici. Può darsi anche che i consumatori non siano abbastanza consapevoli dei rischi. Inoltre, le piattaforme consegnano molto più rapidamente che in precedenza” sottolinea la consulente.

I commercianti svizzeri tentano di opporsi quella che considerano concorrenza sleale. L’associazione di categoria Swiss Retail Federation in primavera ha infatti presentato una denuncia per pratiche commerciali scorrette presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) contro Temu Svizzera.

L’articolo originale è stato pubblicato da RTS e tradotto dalla redazione di “dialogo”, un’offerta della SSR che propone contenuti da tutta la Svizzera tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese, oltre a uno spazio di dibattito, anche questo tradotto e moderato.

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