Washington ritiene che solo gli alleati più stretti debbano avere un accesso illimitato ai potenti chip, prodotti negli Stati Uniti, da usare nel campo dell’intelligenza artificiale. Nella lista dei 18 Paesi non figura la Svizzera e tra quattro mesi le sue importazioni dovranno rispettare un limite. Uno sviluppo che preoccupa gli esperti del settore, perché questi microprocessori sono ampiamente utilizzati nella ricerca universitaria e da molte aziende.
Le motivazioni degli Stati Uniti (Forum, RTS, 20.01.2025)
La dipendenza della Svizzera
Olga Baranova, segretaria generale dell’associazione CH++, organizzazione che mira a rafforzare le competenze scientifiche e tecnologiche del mondo politico, ha esposto le preoccupazioni dei settori interessati ai microfoni della RTS.
Sottolinea che questi chip sono già presenti in molti settori e diventeranno onnipresenti nei prossimi anni. Inoltre, “l’economia e la ricerca in Svizzera dipendono fortemente da questa tecnologia, poiché non esiste un’alternativa,” aggiunge Baranova. Rileva anche che gli Stati Uniti dominano ampiamente il mercato, rendendo difficile un approvvigionamento alternativo.
La Cina nel mirino
La ragione per cui la Svizzera è esclusa dai Paesi partner non è molto chiara. Il documento ufficiale del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti elenca i Paesi di cui si fidano per proteggere la loro tecnologia e che non hanno restrizioni. Tuttavia, per quanto riguarda gli altri Paesi, non è stata fornita alcuna spiegazione individuale.
Ciononostante, appare evidente che l’obiettivo principale di questa regolamentazione sia bloccare l’accesso a questa tecnologia avanzata ai Paesi rivali, in particolare alla Cina. Gli Stati Uniti cercano non solo di frenare le esportazioni, ma anche di impedire alle aziende cinesi di aggirare le restrizioni utilizzando filiali all’estero.
Negoziati transatlantici in corso
Baranova invita quindi la Confederazione a dimostrare agli Stati Uniti che la Svizzera soddisfa i criteri per essere esentata dalle quote. “È chiaramente compito della Confederazione dimostrare la nostra affidabilità e fornire ulteriori garanzie agli Stati Uniti.” Sottolinea che la Svizzera possiede un ecosistema di intelligenza artificiale e una politica di esportazione affidabile.
La Segreteria di stato dell’economia (SECO) sta attualmente analizzando il documento e il suo potenziale impatto sulle imprese e sulle istituzioni di ricerca. Secondo la SECO, sono già iniziate discussioni con le autorità statunitensi per garantire che questa regolamentazione non ostacoli la ricerca o l’innovazione in Svizzera.
La SECO ricorda inoltre che la Svizzera ospita aziende americane e i loro centri di ricerca, grandi consumatori di questi chip, come Google.
Lugano capitale del festival transfrontaliero sull'intelligenza artificiale
SEIDISERA 16.01.2025, 18:00
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