Nuova stretta della Casa Bianca alle esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale, nel tentativo di limitare l’ascesa tecnologica della Cina e di altri rivali quali la Russia, l’Iran e la Corea del Nord.
Le nuove disposizioni includono un tetto ai semiconduttori per l’IA che possono essere esportati in circa 120 Paesi, a esclusione dei 18 più stretti alleati americani. Le aziende che operano nei 120 Paesi per i quali sono state imposte le quote possono richiedere all’amministrazione di superare i limiti fissati, accettando però alcuni standard per la tutela della sicurezza e dei diritti umani.
“Gli Stati Uniti sono alla guida dell’IA ora, sia nello sviluppo sia nel design dei chip, ed è essenziale che la situazione resti immutata”, ha detto la segretaria al Commercio Gina Raimondo.
Le reazioni di Europa e Cina
“Siamo preoccupati per le misure adottate oggi dagli Usa che limitano l’accesso alle esportazioni di chip avanzati di intelligenza artificiale per alcuni Stati membri dell’Ue e per le loro aziende”, hanno dichiarato la vice presidente della Commissione europea Henna Virkkunen e il commissario Maros Sefcovic. “Riteniamo che sia anche nell’interesse economico e di sicurezza degli Stati Uniti che l’Ue acquisti chip avanzati di intelligenza artificiale dagli Stati Uniti senza limitazioni: collaboriamo strettamente, in particolare nel campo della sicurezza, e non siamo un rischio”.
Ancor più netta la reazione del ministero del Commercio cinese, che definito le nuove norme una “flagrante violazione” delle regole commerciali internazionali. L’annuncio, ha affermato Pechino in una dichiarazione, “è un altro esempio della generalizzazione del concetto di sicurezza nazionale e dell’abuso del controllo delle esportazioni, nonché una flagrante violazione delle regole economiche e commerciali multilaterali internazionali”.
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Telegiornale 11.01.2025, 20:00