L’anno è cominciato con annunci di cifre mostruose legate all’Intelligenza artificiale. Microsoft, ad esempio, ha comunicato l’intenzione di investire 80 miliardi nel 2025.. Quegli 80 miliardi Microsoft li vuole investire per creare dei data center per soddisfare l’enorme richiesta di capacità di calcolo dell’AI. Queste strutture sappiamo che hanno delle grandissime richieste che vanno oltre a quelle economiche, basti pensare a quelle energetiche...
“Io sono stata a novembre a questa grande conferenza: Super Computing, che si tiene ogni anno e i rappresentanti di queste Big Tech cominciavano loro stessi a prendere in considerazione il problema della sostenibilità, perché questi immensi investimenti implicano il costruire grandi data center - spiega Maria Grazia Giuffreda, direttrice associata del Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS) -. Il CSCS è nulla a confronto di quello che vogliono costruire... ma questi grandi data center hanno un impatto sul pianeta, quindi non è pensabile, si diceva, costruire centrali nucleari dedicate al centro di calcolo, perché non è questa la via da seguire o non dovrebbe essere questa la via da seguire. E poi l’altro problema è che anche le popolazioni cominciano a non volere data center nelle loro vicinanze. Facevano l’esempio di uno degli Stati USA che ha detto “assolutamente no”. O dell’Olanda che ha detto “no, noi non vogliamo costruire un data center”. Quindi adesso il punto di discussione è la sostenibilità, per poter continuare a proseguire nella direzione nella quale vogliono andare”.
Il risultato di questi investimenti saranno dei supercomputer potentissimi. A Lugano è appena stato inaugurato Alps, secondo supercomputer in Europa e settimo al mondo. Come cambierà il vostro ruolo? “Il punto non è mai stato di competere con queste grandi Big Tech, perché non c’è gioco: nessun’ accademia, nessun centro di calcolo federale può investire questo genere di risorse. Però quello che è assolutamente importante per noi è che la nostra esistenza permette di mantenere aperta la conoscenza: vale a dire quando noi mettiamo infrastrutture come Alps a disposizione della ricerca scientifica, noi facciamo in modo che si continuino a sviluppare modelli comprensibili, che sappiamo esattamente che cosa fanno e con dati trasparenti, il cui utilizzo è permesso”.
L’opacità dei dati usati per allenare le intelligenze artificiali è un problema noto. “Queste grandi tech sviluppano modelli che vengono utilizzati come “black box”, vale a dire li utilizzi ma tu non sai che cosa fanno i modelli. Infatti, perché queste compagnie sono restie a pubblicare i set di dati su cui fanno lavorare questi modelli, perché non sempre utilizzano dati per i quali hanno il permesso. Invece mantenere infrastrutture come la nostra permette di continuare a fare open science, vale a dire sviluppi di modelli che sono a disposizione di tutti. Poi permette di educare i ricercatori, gli scienziati, i tecnici del futuro. Non dimentichiamo che se la diamo vinta a queste grandi tech ci facciamo del male. L’unico modo per mantenere conoscenze, competenze è avere sistemi come Alps che siano dati alla ricerca scientifica in generale, perché si capisca esattamente che cosa si fa e perché lo si fa”.
Ricerca, che su Alps spazia dall’aiutare a risolvere i problemi dell’agricoltura nei Paesi africani al tentativo di capire le origini dell’Universo.
Il festival dell’AI a Lugano il 13 febbraio
Lugano sarà il cuore del festival dedicato all’intelligenza artificiale transfrontaliero, saranno infatti coinvolte anche Como e Varese. All’evento, che si svolgerà il 13 febbraio a Palazzo dei Congressi, interverranno 40 relatori e sarà presentato un nuovo percorso formativo per chi vuole specializzarsi proprio nell’AI. L’apertura del festival sarà una presentazione a due: sul palco, accanto al presidente dell’Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, Luca Mauriello, ci sarà Robot Tanica, che porterà una dose di imprevedibilità. “Tanica è dotato di AI ma non viene preparato: dunque tutto quello che accadrà sarà... improvvisazione e sarà completamente imprevedibile. Robot Tanica agirà come se fosse umano, ma dotato di AI”, dice Mauriello. Al festival verrà presentato il progetto AI Geniale che ha lo scopo di sfruttare l’AI, per offrire alle piccole e medie imprese soluzioni innovative volte a migliorare l’efficienza operativa e stimolare la creazione di nuovi prodotti e servizi. Per venire incontro alle necessità delle aziende di esperti del settore sarà inoltre lanciato un nuovo percorso formativo per diventare specialista in AI. Tra gli oratori non mancheranno i rappresentanti dei giganti di questo mondo.