Dossier

Donne due volte dimenticate

La 250esima raccolta fondi della Catena della Solidarietà permetterà di aiutare le principali vittime delle molte crisi in atto

  • 12 settembre 2019, 11:29
  • Ieri, 21:13
Catena della Solidarietà donne nelle crisi dimenticate
Di: RED. MM 

La Catena della Solidarietà dal 12 al 19 settembre svolgerà la sua 250esima raccolta di donazioni in favore delle persone indigenti. La colletta, che segna i 73 anni di esistenza e oltre 1,8 miliardi di franchi di donazioni, permetterà di aiutare le donne nelle tantissime crisi dimenticate dell’Africa (Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Nigeria, Somalia, Niger, Mali, Camerun, Burundi, Sudan), dell’America latina (El Salvador, Nicaragua, Honduras, Venezuela, Colombia), dell’Asia (Afghanistan, Pakistan, Myanmar), del Medio oriente (Siria, Libano, Giordania, Libia, Iraq, Yemen, Gaza), ma pure dell’Europa (Grecia, Ucraina).

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Ventisei crisi dimenticate nel mondo

  • @Catena della Solidarietà

Rete Uno presenta la 250esimama raccolta fondi nell’edizione di Millevoci del 12 settembre. Allo Studio 2 di Besso (con diretta audio su Rete Uno e video in web streaming) seguirà la serata pubblica di intrattenimento e musica condotta da Carla Norghauer, volto e voce storica della Catena della Solidarietà nella Svizzera italiana.

02:36

250esima raccolta per la Catena della solidarietà

Telegiornale 12.09.2019, 22:00

Essere una donna in un campo in Somalia, in un quartiere controllato da gang in Salvador o sotto i bombardamenti in Yemen, significa rischiare di essere dimenticate due volte, sottolinea la Catena della Solidarietà.

Le donne sono spesso le prime a subire le conseguenze devastanti delle crisi, mentre si fanno carico di compiti pesanti per garantire la coesione e le esigenze della famiglia.

10:55

250 volte Catena della Solidarietà

Il Quotidiano 12.09.2019, 21:00

Senza contare che restano spesso esposte a molestie sessuali, stupri, tratta degli esseri umani e alla violenza domestica. La 250esima raccolta mira a garantire sufficienti mezzi per la loro sussistenza e per creare strutture per la formazione o lottare per i diritti delle donne.

Per il suo anniversario la Catena della Solidarietà si concentrerà su crisi dimenticate e poco coperte dai media, in settori in cui le ONG realizzano progetti umanitari efficaci e spesso ignorati dall'opinione pubblica. Non verrà dimenticata nemmeno la Svizzera, dove verranno aiutate le donne in difficoltà.

Con questa raccolta, l'organizzazione guarda anche al futuro, puntando sempre più sui canali digitali per la raccolta di fondi. Un "Social Media Kit" sarà messo a disposizione di volontari, studenti, influencer e appassionati del digitale per promuovere la campagna attraverso i social media.

Per saperne di più

Ascolta il viaggio nell’aiuto umanitario sostenuto dai donatori svizzeri di Alessandro Bertellotti proposto da Laser, il magazine di approfondimento dell’attualità politica, culturale, sociale in onda su ReteDue.

26:07

Emergenza, assistenza, speranza

Laser 12.09.2019, 09:00

  • Keystone

Come donare

Le donazioni a favore delle donne in situazione di crisi dimenticate possono essere effettuate da subito online sul sito della Catena, sul conto postale 10-15000-6 (menzione «Donne nelle crisi dimenticate»), via e-banking o tramite TWINT. Le polizze di versamento della Catena della Solidarietà sono a disposizione in tutti gli uffici postali.

La Catena della Solidarietà

Nata nel 1946 su iniziativa dei due giornalisti radiofonici romandi Jack Rollan e Roger Nordmann che iniziarono a raccogliere beni di prima necessità per combattere la miseria e le sofferenze causate dalla Seconda guerra mondiale, la Catena della Solidarietà (Chaîne du bonheur, Glückskette, Chadaina da Fortuna, Swiss Solidarity) finora ha sostenuto circa 4'000 progetti di ONG partner in Svizzera e all'estero. Raccolte record sono avvenute nel dicembre 2004 con 227 milioni di franchi per lo tsunami in Asia, nell'ottobre 2000 con 74 milioni di franchi dopo il maltempo in Vallese e Ticino e nel gennaio 2010 con 66,7 milioni di franchi per il terremoto ad Haiti.

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