Si chiama “panachage”, ed è la misura di quanto un candidato piaccia oppure urti gli elettori dei partiti altrui. La peculiarità di poter “sporcare” la scheda con nomi di altre liste si è tradotta anche stavolta nel classico “voto di soccorso” o nella sua antitesi, il “voto di sbarramento”.
Fatto salvo che, in generale, la “mescolanza” più elevata di preferenze si trova nelle schede senza intestazione, alcune considerazioni sulla “trasversalità” di alcuni candidati emergono chiare soprattutto dove le elezioni erano particolarmente combattute.
A cominciare da Lugano, dove andava in scena la lotta, in parte intestina, tra Marco Chiesa e Michele Foletti. Il sindaco l’ha spuntata in modo chiaro con oltre 800 voti di vantaggio e un consistente aiuto da parte degli elettori di Sinistra (243) e PLR (768), come mostra la tabella sottostante (in cui è suggerito barrare, quindi escludere, i voti di lista e i preferenziali della propria lista, per evidenziare i voti esterni, ndr). A proposito della sfida interna ai liberali, Roberto Badaracco ha raccolto nettamente di più dalla Sinistra (279) rispetto a Karin Valenzano Rossi (95), la quale incassa però qualcosina in più dalla destra con 761 preferenziali da Lega-UDC contro i 670 ottenuti da Badaracco.
A Mendrisio invece la lotta Lega-UDC era quella del divorzio tra le due liste, con la sfida tra il leghista Daniele Caverzasio e l’ex PLR, ora UDC, Massimo Cerutti. A tal proposito è interessante notare come Caverzasio abbia raccolto decisamente di più, 376 preferenziali, dai non schierati (le schede senza intestazione), ma soprattutto come l’UDC abbia votato di più Caverzasio (98) di quanto sia avvenuto nel contrario (Cerutti ha ricevuto 50 preferenziali dai leghisti) .
C’è poi un dato interessante sul PLR, che nella contesa si è spaccato: ha distribuito voti a uno o all’altro candidato nella speranza di vederli eletti. Nel frattempo sono voti che sono mancati alla propria lista, che ha perso un seggio a favore dell’UDC. Ultima notazione, per il sindaco Samuele Cavadini che piace a tutti gli schieramenti, ma in particolare a Sinistra (307).
Nella capitale Bellinzona, a proposito di sindaci uscenti che piacciono, il socialista Mario Branda ha raccolto voti un po’ da tutti i partiti, ma in particolare dal PLR (1’201). La sorpresa nella capitale è stata però l’estromissione dell’uscente e veterano del Centro Giorgio Soldini.
Al suo posto entra il giovane Mattia Lepori. Il sorpasso è dovuto sia ai voti degli stessi elettori del Centro, che hanno preferito Lepori per addirittura 160 preferenziali, sia da chi ha scelto la scheda senza intestazione.
A Locarno, infine, emerge che il nuovo sindaco Nicola Pini (PLR) ha raccolto voti trasversalmente da tutti i partiti, ma in modo molto consistente dal Centro (338) e dalla scheda senza intestazione (681).
Il sostegno leghista ai candidati PLR eletti è andato soprattutto a Pini (229) e Mauro Silacci (160), molto meno a Elena Zaccheo (69). Il leghista Bruno Buzzini ha beneficiato, invece di molti preferenziali dal PLR (236), più dei 224 ottenuti da Claudio Franscella del Centro.