I banchieri svizzeri sono contrari alle tendenze protezionistiche che si stanno delineando e intendono continuare a fornire prestazioni transfrontaliere. Nel corso della loro giornata, oggi (martedì) a Zurigo, hanno ribadito che dal momento che un accordo con l'UE sui servizi finanziari non è all'ordine del giorno, Berna deve trovare rapidamente delle soluzioni con i 28 Stati membri ed in particolare Italia, Francia, Germania e Spagna. Solo così si eviterà la delocalizzazione di impieghi, in considerazione di una crescita che nel prossimo quinquennio sarà molto più lenta di quella delle piazze concorrenti.
Gli istituti elvetici si dicono disposti ad aderire alle norme internazionali, ma sono fermamente contrari a spingersi oltre, ha ricordato il presidente dell'associazione di categoria Patrick Odier. La regolamentazione deve restare nel limite del necessario, anche nell'ambito ipotecario, dove due norme di autodisciplina sono entrate in vigore a inizio settembre.
pon/ATS
DAL TG20.00
RG 18.30 del 16.09.14 - La corrispondenza di Anna Maria Nunzi