LA SPIEGAZIONE

Bitcoin entra in borsa negli USA, cosa vuole dire?

La decisione era attesa da anni; il via libera dall’autorità di vigilanza dei mercati finanziari apre un nuovo capitolo per la criptovaluta

  • 11 gennaio, 13:01
  • 12 gennaio, 11:36

I bitcoin sbarcano in borsa

RSI Info 12.01.2024, 11:23

  • keystone
Di: RG/RSI Info

L’autorità di vigilanza dei mercati finanziari statunitense, la SEC, ha autorizzato la quotazione di fondi d’investimento ETF basati su bitcoin. Una decisione, che secondo gli esperti, è un vero e proprio punto di svolta nel mondo delle criptovalute. È così? Le considerazioni di Marzio Minoli, della redazione economica della RSI.

“L’autorizzazione della SEC arriva dopo più di 10 anni di tira e molla con gli operatori finanziari, che appunto, dal 2013 chiedevano di poter quotare questo strumento finanziario. Di cosa si tratta? Un ETF è un fondo d’investimento ma con una differenza: il fondo di investimento classico viene quotato una volta al giorno, un ETF invece è come un’azione, il prezzo cambia durante la giornata. Bisogna dire che quello approvato negli Stati Uniti non è una novità. Già in Canada e in Europa ci sono ETF sul bitcoin, ma gli Stati Uniti sono il maggior mercato mondiale e quindi la decisione della SEC è stata salutata come un “game changer” un’espressione che appunto, indica un importante punto di svolta. Infatti, apre la possibilità anche ai piccoli investitori e agli investitori istituzionali, pensiamo alle casse pensioni, di investire in bitcoin in modo sicuro, meno complicato e molto più conveniente, quindi meno commissioni, che non andando ad acquistare direttamente la criptovaluta. Fino ad oggi per operare con il bitcoin ci si doveva affidare a piattaforme di scambio elettroniche che a volte presentavano delle lacune in termini di sicurezza e in passato sono state al centro di scandali e fallimenti. Con questi ETF si è risolto anche questo aspetto”.

Si può dire quindi che questa decisione è una sorta di riconoscimento delle criptovalute come strumento di investimento, parificato agli altri?

“In fondo sì. Come detto, la SEC ci ha messo dieci anni prima di autorizzare la quotazione di questi ETF, come a dire che ha ceduto alle pressioni del mondo finanziario e si è adeguata ai tempi. Il presidente dell’autorità di vigilanza Gary Gensler ha comunque sottolineato che questo strumento non significa l’appoggio totale alle cripto, le quali, secondo lui, rimangono un settore molto rischioso. È come se per percorrere una strada sterrata oggi venga messo a disposizione un SUV, quindi uno strumento adatto al terreno, ma la strada rimane pur sempre sterrata, con tutte le insidie del caso. Quindi prudenza. Ma la porta è stata aperta e non credo che altri mercati mondiali si lasceranno sfuggire l’occasione di offrire gli ETF sui bitcoin. Questione di tempo”.

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