Le vendite di cioccolato svizzero sono rimaste quasi stabili in termini di volumi l’anno scorso, con un’evoluzione delle esportazioni giudicata “allarmante” dal settore. L’aumento dei prezzi del cacao e la pressione normativa oscurano le prospettive per il 2025.
La federazione Chocosuisse ha annunciato martedì che la leggera crescita del mercato interno (+1,7%) è stata controbilanciata dalla stagnazione delle esportazioni (+0,2%). Dato che le esportazioni rappresentano il 72,1% delle vendite totali, ciò “suona come un segnale d’allarme per il settore”. Parallelamente, il consumo pro capite in Svizzera è diminuito del 2,4%, raggiungendo 10,6 chili.
Nel 2024, il volume di cioccolato svizzero venduto è aumentato solo dello 0,6% rispetto al 2023, raggiungendo 209’096 tonnellate. Il prezzo del cacao è quadruplicato, raggiungendo 10’888 dollari la tonnellata alla fine del 2024 dopo essersi mantenuto a lungo tra i 2’000 e i 3’000 dollari. I produttori di cioccolato hanno trasferito questi costi sui prezzi, che ha portato a un aumento delle entrate del 13,3%, raggiungendo 2,2 miliardi di franchi.
Gli aumenti dovrebbero continuare anche quest’anno. Il prezzo elevato del cacao si rifletterà pienamente sui prezzi di vendita solo nel 2025, poiché nel 2024 molti produttori di cioccolato avevano ancora in stock cacao a prezzi più bassi.
Chocosuisse avverte che resta da vedere come reagiranno i consumatori. “Possiamo solo sperare che i consumatori continuino ad apprezzare il valore del cioccolato svizzero di alta qualità e che rimangano fedeli a esso anche in un contesto di mercato mutato”, afferma il presidente Beat Vonlanthen, citato in un comunicato.
“Le nostre aziende sono sottoposte a una notevole pressione sui costi, nonostante si sforzino di essere efficienti”, gli fa eco Roger Wehrli, direttore dell’associazione. “Mentre il prezzo del cacao, che ha raggiunto livelli record, colpisce tutti i produttori di cioccolato nel mondo, i nostri membri sono ulteriormente svantaggiati a causa della politica agricola protezionistica della Svizzera”.
Esiste una compensazione parziale per il latte in polvere, ma nel caso dello zucchero l’industria sostiene da sola tutti i costi aggiuntivi della protezione alle frontiere. “Questo indebolisce la nostra posizione, sia a livello nazionale che sui mercati di esportazione”. Inoltre l’onere normativo per i produttori è aumentato ulteriormente nel 2024, sia nel contesto internazionale che in quello nazionale.
Fanno parte di Chocosuisse 16 aziende attive nel ramo, due delle quali ticinesi: la Alprose di Caslano e la Chocolat Stella di Giubiasco. Complessivamente le imprese nel 2024 davano lavoro a oltre 4’800 persone.

#Svizzerando: il cioccolato al latte compie gli anni
Telegiornale 16.02.2025, 20:00

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Notiziario 08.04.2025, 15:00
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