Sul mercato immobiliare il coronavirus ha avuto l'effetto opposto di quanto taluni si aspettassero: lungi dal far crollare i prezzi, la pandemia ha reso l'abitare un bene più prezioso. A livello svizzero sono così aumentati sia gli affitti che il costo degli alloggi in proprietà. Il Ticino è però in contro tendenza, perlomeno in materia di pigioni.
Sull'arco del 2020 il prezzo delle case unifamiliari è salito del 5,6% nella Confederazione, quello degli appartamenti in proprietà del 5,5%, stando agli ultimi dati pubblicati oggi da ImmoScout24, azienda del ramo che, insieme alla società di consulenza IAZI, calcola l'indice Swiss Real Estate Offer. Concretamente, un metro quadrato costava a fine dicembre 6'682 (casa) o 7'474 franchi (appartamento), con progressioni rispettivamente di 356 e 389 franchi.
Mentre i numeri del Covid-19 hanno vissuto alti e bassi, i prezzi degli immobili residenziali si sono mossi in una sola direzione: verso l'alto. "Il 2020 ha dimostrato ancora una volta che i valori solidi diventano più importanti in tempi di incertezza", spiega Martin Waeber, direttore di ImmoScout24, citato un comunicato.
Stando all'esperto l'epidemia ha fatto riflettere molte persone sulla loro situazione abitativa. "Nella maggior parte dei casi con un risultato chiaro: è nato il desiderio di avere più spazio, maggiore superficie abitativa, se possibile in proprietà". I prezzi hanno di conseguenza mostrato una pressione al rialzo: tutto il contrario di quanto temessero alcuni specialisti, che avevano parlato di un possibile crollo del mercato.
Il fenomeno è stato ravvisato anche nel campo delle pigioni, salite dell'1,1% a livello nazionale (si parla di alloggi nuovi o nuovamente affittati). La crescita è stata in particolare trainata dalla regione del Lemano (+2,5%) e di quella di Zurigo (+1,2%). Il Ticino presenta per contro una flessione pari al -2,6%. I Grigioni sono inseriti nella zona Svizzera orientale, che ha segnato +1,3% nel 2020.