“Anche se con un occhio blu, tutto sommato ne siamo usciti bene”. Così Morten Hannesbo, CEO di Amag, importatore del gruppo Volkswagen in Svizzera, ha commentato l’andamento del 2015 nell’annuale conferenza stampa che si è tenuta oggi ad Arosa. “Dall’autunno scorso ogni nostro sforzo è stato rivolto completamente alla gestione dell’affare Diesel. E la nostra quota di mercato è scesa solo di 0,2 punti”. Ora per AMAG e il gruppo VW la sfida è “riconquistare e consolidare la fiducia dei clienti e riuscire di nuovo a stupirli”. Cinquanta persone sono impegnate in una speciale task force.
Come ha aggiunto Hannesbo, già entro la fine di gennaio partirà l’operazione di rimessa a norma delle auto del gruppo coinvolte dallo scandalo delle emissioni inquinanti truccate. L’Ufficio federale delle strade ha infatti dato il suo via libera alle modifiche proposte da VW.
I primi in officina saranno gli Amarok
I primi veicoli ad essere richiamati in officina saranno i pick-up Amarok della prima serie. L’operazione durerà per l’intero 2016: i proprietari delle auto saranno nuovamente contattati entro la fine di febbraio. Si tratterà, lo ricordiamo, essenzialmente di un cambio di software di gestione e in alcuni motori di un adattamento meccanico (cfr articoli a lato). Non sarà per contro proposto un riacquisto delle autovetture a condizioni di favore, come previsto invece sul mercato nordamericano, ha sottolineato Hannesbo.
Lo scorso anno il gruppo – che vende VW, Audi, Skoda, Seat – ha fatto registrare un fatturato di 4,4 miliardi di franchi, in calo di 200 milioni. Non perché ha venduto meno vetture (al contrario, il 2015 è stato un anno record per Amag) ma a causa dell’abolizione del cambio minimo franco-euro che ha innescato una diminuzione dei listini.
Antonio Civile