Il carattere internazionale di Ginevra, che intende rafforzare il suo ruolo su scala internazionale con diverse iniziative anche sostenute dalla Confederazione, è confermato da quasi novant’anni dal Salone dell’Auto, che quest’anno è appunto giunto alla sua ottantanovesima edizione.
Aprirà i battenti dal 7 al 17 marzo e a tagliare il nastro inaugurale sarà il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis. Tra 650'000 e 700'000 visitatori e 10'000 giornalisti dovrebbero affollare Palexpo. E proprio per restare sempre al passo con i tempi e rispettare un ruolo sempre più strategico della città sul Lemano, gli organizzatori stanno valutando una diversificazione della rassegna, con lo scopo dichiarato di attirare gli appassionati di tecnologia e un'utenza sempre più vasta.
François Launaz, presidente dell’associazione svizzera degli importatori Auto-Suisse, ha dichiarato mercoledì sera a Lugano che il motor show ginevrino dovrà trasformarsi in un "salone della mobilità". Gli organizzatori dovranno anche tenere conto dell'attuale entusiasmo per i veicoli a trazione alternativa, le cui nuove immatricolazioni sono aumentate del 23% in Svizzera nel 2018.
Launaz ha ricordato che il settore automobilistico in Svizzera genera un fatturato annuo di 93 miliardi di franchi, pari al 14% del PIL nazionale, e assicura un impiego a 224'000 persone all’interno di un totale di 20'200 aziende.
Il Salone di Ginevra punta alla mobilità sostenibile offerta da modelli come il VW I.D. Buzz
L’edizione ormai alle porte vedrà il Geneva International Motor Show confrontato con defezione importanti di marchi come Opel, Volvo, Hyundai e Ford, ma altri 34 espositori parteciperanno per la prima volta all'evento. Sono annunciate 94 anteprime, 74 delle quali mondiali.