Economia e Finanza

Giorni ballerini a Wall Street

Dopo il tonfo di lunedì, il Dow Jones ha chiuso con un +2,33%. Gli indici hanno oscillato "come uno yoyo"

  • 6 febbraio 2018, 23:40
  • 23 novembre, 02:39
L'indice delle 30 Blue Chips si è mosso in una forchetta di quasi mille punti

L'indice delle 30 Blue Chips si è mosso in una forchetta di quasi mille punti

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La Borsa di New York, dopo un'apertura in pesante calo, ha chiuso martedì in forte rialzo, con un apprezzamento del Dow Jones del 2,33%. Una seduta altamente volatile, che ha visto l'indice delle 30 Blue Chips muoversi in una forchetta di quasi mille punti. Stesso discorso per lo S&P 500: dopo perdite del 2,1% all'avvio degli scambi, il listino recupera e vola arrivando a guadagnare fino all'1,74%. Positivo anche il Nasdaq che chiude a 2,13%.

Dopo l’evento di lunedì, caratterizzato da un tonfo storico (il Dow Jones aveva chiuso a -4,6%, perdendo durante la seduta più di 1'500 punti, il calo giornaliero maggiore della storia), il mercato, secondo Bill Lynch di Hinsdale, “sta cercando di capire fino a che punto gli indici possono scendere, e per questo gli scambi sono stati per tutto il giorno molto volatili, e hanno oscillato tra il negativo e il positivo come uno yoyo”.

L’onda lunga della giornata di lunedì a Wall Street, ha travolto martedì le piazze asiatiche ed europee, che hanno chiuso in profondo rosso. Ai crolli di Tokyo e Shanghai, che hanno sperimentato perdite del 4,7% e del 3,3%, sono seguiti quelli nel Vecchio Continente: Piazza Affari appesantita dall'Eni perde il 2,08%, Francoforte arretra del 2,32%, Parigi del 2,35% e Londra del 2,6%.

A Zurigo, lo Swiss Market Index registra un calo del 2,9%, uno dei risultati peggiori d'europa. A soffrire sono stati soprattutto i titoli finanziari, così come era successo la sera prima a New York, con Credit Suisse -6%. Perdite più contenute invece per le azioni industriali.

Alcuni analisti hanno descritto il tonfo di lunedì ''guerra delle macchine”, in riferimento ai programmi di trading basati su algoritmi che spingono al ribasso i titoli azionari quando vengono superati quelli che i trader chiamano “livelli tecnici”. “L'unica cosa su cui puntare il dito quando si sperimentano cali del genere - hanno dichiarato gli esperti di Think Market - è il cosiddetto high frequency trading”.

AFP/Bleff

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RG 18.30 del 6.2.2018. - Il servizio di Johnny Canonica

RSI Info 06.02.2018, 22:43

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