Le quotazioni del Brent martedì hanno toccato i minimi dall'aprile del 2004, scendendo del 3,2% fino ad arrivare a 30,50 dollari al barile. Da inizio anno il crollo registrato è stato del 17,7 per cento. Già nei giorni scorsi le società di rating, come Morgan Stanley, non escludevano scivoloni dei prezzi fino alla soglia di 20 dollari al barile.
Il mondo rischia di dover fare i conti con un prezzo del petrolio a 20 dollari al barile, di fronte a un "balzo della produzione" dovuto anche all'estrazione da acque profonde. A dirlo è stato Ed Morse, capo degli analisti per le materie prime di Citigroup, che a dicembre aveva previsto che anche il greggio WTI potesse scendere sotto i 30 dollari.
Il calo dei due tipi di petrolio "light sweet" sta incidendo sull'occupazione nel settore. La sola compagnia petrolifera Bp ha già deciso di tagliare 4.000 posti lavoro nel giro di due anni, nel quadro del piano di risparmi per far fronte al ribasso delle quotazioni del greggio, piombate ai minimi da 12 anni.
ATS/sdr
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