L'intervento militare deciso dalla Francia in Mali è stato approvato la notte scorsa dal Consiglio di sicurezza dell'ONU, che ha tenuto una riunione straordinaria.
Tutti i paesi membri del Consiglio hanno avallato la scelta di Parigi riconoscendone l'importanza per la difesa dei diritti umani "di fronte all'avanzata di gruppi terroristi", come ha sottolineato l'ambasciatore francese al Palazzo di vetro Gerard Araud.
La Francia invita altri paesi a prestare la loro collaborazione all'azione militare che ha preso avvio venerdi scorso.
Appoggio anche da Berna
L'intervento militare francese nel nord del Mali è legittimo: questa la valutazione del Dipartimento federale degli affari esteri che si è allineato alla posizione espressa da molti altri Stati. "Si tratta di un intervento nel quadro del diritto internazionale, con l'adozione a priori di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU", ha dichiarato il segretario di Stato Yves Rossier. Attualmente in Mali si trovano una sessantina di svizzeri, residenti nel sud del paese, la parte ancora controllata dal Governo.
Hollande: "Stiamo potenziando il contingente francese"
Il numero dei soldati francesi nel Mali è di 750 e il loro numero aumenterà. Lo ha detto oggi il presidente François Hollande in visita a una base militare francese ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Hollande ha aggiunto "che i raid delle forze francesi condotte nella notte hanno raggiunto il loro obiettivo".
Stando ai media francesi, che citano fonti del ministero della Difesa, il numero dei militari francesi raggiungerà "progressivamente" quota 2'500.
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