L’inflazione nella zona euro dovrebbe restare sotto controllo il prossimo anno e la crescita è destinata a restare debole, per cui la Banca centrale europea (BCE) ha deciso di lasciare invariati i tassi allo 0,75%.
Lo ha spiegato Mario Draghi al termine della riunione del Consiglio direttivo dell’istituto, nel corso della quale non è stata discussa l’ipotesi di ulteriori tagli degli indici di riferimento nei prossimi mesi, come peraltro alcuni operatori finanziari sperano. Il governatore della BCE ha difeso il programma d’acquisto di titoli sul debito pubblico di alcuni paesi dell’Unione europea contro cui si sono espresse diverse personalità, in particolare in Germania.
Questo piano, ha detto Mario Draghi, “ci permetterà di evitare sfide potenzialmente gravi per la stabilità dei prezzi” (in proposito sono in corso trattative tra Bruxelles e Madrid). I governi, ha continuato il dirigente durante la conferenza stampa, devono continuare i loro sforzi per consolidare i conti pubblici ma le condizioni poste ai singoli stati “non devono essere punitive” ma favorire la crescita.