Le banche Raiffeisen in futuro potrebbero essere attive anche nella vendita dei telefoni cellulari oppure nell’organizzazione di traslochi. Lo ha rivelato il nuovo presidente del consiglio d’amministrazione Guy Lachappelle in un’intervista pubblicata dal SonntagsZeitung, il giorno dopo l’assemblea straordinaria del terzo gruppo bancario elvetico tenutasi a Brugg-Windisch (AG).
Il neo eletto alla guida della cooperativa centrale alla quale fanno capo le 246 Raiffeisen indipendenti esistenti in Svizzera ha sottolineato la volontà di cambiare da parte del gruppo, affermando che gli istituti devono allargare le loro fonti di reddito. "Dobbiamo combinare servizi bancari e non bancari"; ha spiegato al domenicale, dicendosi certo che, in tal senso, la trasformazione digitale sia un’opportunità. "Se mettiamo la banca sullo smartphone, perché non vendiamo anche un contratto di telefonia mobile?", si è chiesto aggiungendo: "siamo forti nel settore immobiliare, potremmo anche pensare a organizzare i traslochi e a ricavarne qualcosa".
Una strategia che appare, almeno in parte, analoga a quella che negli anni Novanta aveva portato la Posta a ridefinire le attività della rete degli uffici postali integrando nelle filiali servizi aggiuntivi a quelli storici legati agli invii e ai pagamenti.