Il mercato è cambiato, azzoppato anche dalla pandemia che ha avuto un forte impatto sui movimenti aerei, e induce la Swiss a procedere a un vasto programma di ristrutturazione. La compagnia prevede di sopprimere fino a 1'700 posti di lavoro, oltre il 20% del totale, un processo avviato già nel 2020.
Un migliaio sparirà entro fine anno attraverso fluttuazioni naturali e partenze volontarie, ma, stando a quanto annunciato oggi (giovedì), fino a 650 - suddivisi fra 780 collaboratori - saranno cancellati attraverso licenziamenti. Sarebbero toccati sia il personale a terra (200 persone) che quello tecnico (60) e viaggiante (400 in cabina, 120 nel cockpit).
La flotta, di 90 apparecchi propri più altri in prestito, sarà ridotta del 15% rispetto all'effettivo del 2019: si passerà da 69 a 59 velivoli nel corto e medio raggio, rinunciando ad A320 e riducendo il cosiddetto "wet lease" (noleggio con equipaggio), e da 31 a 26 nel lungo raggio.
Nel complesso si stima un risparmio di 500 milioni di franchi. Una fase di consultazione è stata avviata, ha reso noto oggi, giovedì, la casa madre Lufthansa.
Swiss verso la ristrutturazione
Telegiornale 06.05.2021, 14:30