Economia e Finanza

Sui salari minimi l'AITI ricorre al TF

Contestata la decisione del Governo ticinese

  • 16 gennaio 2013, 17:26
  • 6 giugno 2023, 10:59

"Ricorreremo sicuramente al Tribunale federale, perché riteniamo di avere più che validi motivi in diversi ambiti": parola, ai nostri microfoni, del direttore dell'AITI Stefano Modenini. L'Associazione delle industrie ticinesi si affida essenzialmente alla lettera già consegnata al Consiglio di Stato il 24 ottobre per manifestare il suo dissenso di fronte alla decisione del Governo di introdurre contratti normali di lavoro in due rami industriali e nei negozi con meno di 10 dipendenti.

Nelle argomentazioni si cita la SECO, che in presenza di dumping suggeriva di imporre alle aziende il pagamento del salario in uso: ebbene, quest'ultimo non solo spesso non è noto alle ditte stesse, perché non viene loro comunicato, ma è inferiore ai 3'000 franchi mensili invocati dalla commissione tripartita.

"I sindacati hanno già firmato anche per meno di 3'000 franchi"

Esistono, ricorda l'AITI, contratti aziendali firmati anche dai sindacati che prevedono stipendi al di sotto di questa cifra. Inoltre, nei calcoli che avevano portato alla richiesta di introduzione dei tre CNL non si era voluto tenere conto di prestazioni extra, come le settimane di ferie supplementari o eventuali contributi da parte del datore di lavoro al pagamento dei premi di cassa malati. Ne consegue quindi un calcolo falsato e l'AITI a suo tempo aveva già contestato la campionatura adottata.

"Non si è negoziato"

Terzo punto centrale: non vi sarebbe mai stata, in realtà, la ricerca di un'intesa fra le parti sociali e nemmeno il ricorso al forum industriale creato nel 2000 con i sindacati. La soluzione, invece, andava cercata proprio nel partenariato e trovata in sede di contrattazione, è la tesi degli industriali.

"Ci saranno delocalizzazioni"

L'AITI paventa pure un rischio di delocalizzazione di attività dal Ticino verso altre destinazioni, visto "l'aggravio dei costi" in un momento di oggettiva difficoltà congiunturale. Aziende intenzionate a stabilirsi da noi, inoltre, potrebbero essere dissuase dall'introduzione di "salari di Stato" che oltretutto "vanno prevalentemente a vantaggio di frontalieri" che già hanno beneficiato dell'effetto del cambio favorevole fra franco ed euro.

Da ultimo, si sottolinea (o piuttosto si sottolineava, vista la data della missiva) come l'attenzione delle autorità andrebbe rivolta più che all'industria all'ampio settore dei servizi, dove sono stati riscontrati molteplici abusi.

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  • CSI 18.00 ISOLA - REAZIONI OK 16.01.13.MUS

    credits 16.01.2013, 18:47

  • Le reazioni raccolte da Angelica Isola

    RSI Info 16.01.2013, 18:47

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