A causa del franco forte il commercio al dettaglio svizzero rischia la maggiore contrazione delle vendite degli ultimi 35 anni: il centro di ricerche BAKBASEL prevede per il 2015 un calo nominale del giro d'affari del 2,1% rispetto all'anno scorso, pari a 2 miliardi di franchi in meno nelle casse dei dettaglianti.
I dati attuali dell'Ufficio federale di statistica (UST) mostrano i primi effetti del rafforzamento del franco, rileva un comunicato diffuso giovedì da BAKBASEL. Tra gennaio e maggio i fatturati reali sono diminuiti e il calo della domanda costringe i dettaglianti ad abbassare ulteriormente i prezzi (fenomeno in atto da sei anni), cosa che riduce ulteriormente il giro d'affari. Di conseguenza quelli nominali si situano chiaramente al di sotto dei valori del 2014. Particolarmente impressionante è la flessione della domanda nel mese di febbraio, che dovrebbe essere dovuta a un apice temporaneo del turismo degli acquisti, scrive BAKBASEL.
Secondo gli esperti basilesi il crollo dei prezzi dovrebbe rafforzarsi ulteriormente nella seconda metà dell'anno. Con un tasso di cambio medio di 1,06 franchi per un euro il centro di ricerca prospetta un calo dei prezzi dell'1,8% nel 2015. Insieme alla flessione dello 0,3% dei fatturati reali risulta quindi una riduzione del giro d'affari nominale del 2,1%.
ATS/Diem
Dal TG20:
Commercio al dettaglio in calo
Telegiornale 31.07.2015, 00:43
RG 12.30 del 30 luglio 2015: il servizio di Simona Soldini
RSI Info 30.07.2015, 15:57
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