Dieci morti, undici considerando anche lo sparatore che si sarebbe suicidato: questo il bilancio della strage in una scuola per adulti di Örebro comunicato mercoledì mattina dalla polizia svedese. Il numero dei feriti rimane imprecisato: i servizi sanitari locali ne hanno accolti sei negli ospedali con ferite da arma da fuoco, cinque dei quali hanno dovuto essere operati e sono in condizioni “serie ma stabili”.
Per gli inquirenti, l’autore - secondo i media un 35enne senza precedenti penali e senza legami con bande criminali - ha quasi certamente agito da solo e senza alcun motivo ideologico apparente. Non si tratterebbe quindi di terrorismo. E a questo proposito, “sui social media circolano tesi erronee”, si legge in un comunicato ufficiale diffuso in rete.
Il comandante della polizia locale Roberto Eid Forest
L’istituto preso di mira, il Campus Risbergska, rimane chiuso mercoledì, mentre le altre scuole della città (200 km a ovest di Stoccolma) sono aperte, con le bandiere a mezz’asta.
Il ministro della giustizia Gunnar Strömmer martedì sera in conferenza stampa aveva detto che “vorremmo tutti capire perché”, una domanda che rimane per ora senza risposta. Gli inquirenti, aveva detto, stavano procedendo all’identificazione ufficiale delle vittime e ad informare le famiglie.
Si tratta del peggiore episodio del genere nella storia del Paese scandinavo, sebbene negli ultimi anni il tasso di criminalità e il numero di sparatorie sia aumentato esponenzialmente, tanto da essere il più alto dell’UE in rapporto alla popolazione. Fra il 2010 e il 2022 si erano contati sette attacchi simili, con un bilancio complessivo di 10 morti.
Svezia, morti e feriti in una scuola
Telegiornale 04.02.2025, 20:00