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“Biden diffuse carte segrete, ma non va incriminato”

Pur criticando la gestione del presidente USA, il Dipartimento di Giustizia non giustifica azioni penali - Ma lo definisce anche “anziano e con poca memoria”

  • 8 febbraio, 22:12
  • 10 luglio, 13:45
Il presidente USA Joe Biden

Il presidente USA Joe Biden

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Di: AP/RSI Info 

Secondo un rapporto del Dipartimento di Giustizia statunitense il presidente Joe Biden ha “intenzionalmente” conservato e divulgato materiale altamente classificato quando era un privato cittadino, compresi documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan e altre questioni sensibili di sicurezza nazionale. Tuttavia, afferma il Dipartimento di Giustizia, non sono giustificate accuse penali per il presidente o per altri.

Il rapporto del consulente speciale Robert Hur, pubblicato giovedì, rappresenta una valutazione duramente critica della gestione di materiali governativi sensibili da parte di Biden, ma illustra anche le ragioni per cui non dovrebbe essere accusato di alcun reato.

I risultati probabilmente bloccheranno la sua capacità di condannare con forza Donald Trump, probabile avversario di Biden alle elezioni presidenziali di novembre, per un’accusa penale che riguarda l’accumulo illegale di documenti riservati trovati nella sua tenuta di Mar-a-Lago, in Florida.

“La nostra indagine ha portato alla luce prove che il presidente Biden ha intenzionalmente conservato e divulgato materiali riservati dopo la sua vicepresidenza, quando era un privato cittadino”, ha scritto Hur.

Nonostante i segni che Biden abbia consapevolmente conservato e divulgato materiali classificati, il rapporto di Hur sottolinea che le accuse penali non siano dovute per diverse ragioni. Tra queste il fatto che, come vicepresidente, e durante la sua successiva presidenza quando sono stati trovati i documenti dell’Afghanistan, “aveva l’autorità di tenere documenti riservati a casa sua”.

Sebbene il rapporto elimini il rischio legale per il Presidente, è comunque fonte di imbarazzo per Biden, che ha posto competenza ed esperienza al centro della sua campagna elettorale per convincere i cittadini a riconfermarlo nello Studio Ovale.

Nel rifiutare di perseguire Biden, l’ufficio di Hur ha anche citato la “memoria limitata” di Biden, sia durante le conversazioni registrate del 2017 con il ghostwriter sia in un colloquio con gli investigatori dello scorso anno. “Data la limitata precisione e memoria di Biden durante le interviste con il suo ghostwriter e con il nostro ufficio, i giurati potrebbero esitare a dare troppo peso probatorio a una singola frase di otto parole pronunciata al suo ghostwriter sul ritrovamento di documenti classificati in Virginia, in assenza di altre prove più dirette”. “Abbiamo anche considerato che, al processo, il signor Biden si presenterebbe probabilmente alla giuria, come ha fatto durante la nostra intervista, come un uomo simpatico, ben intenzionato, anziano e con poca memoria”, hanno scritto gli investigatori.

Gli avvocati della Casa Bianca e il legale personale di Biden hanno avuto la possibilità di esaminare e commentare il rapporto. Biden ha scelto di non rivendicare il privilegio esecutivo su nessuna parte del rapporto, ha dichiarato il portavoce dell’ufficio legale della Casa Bianca, Ian Sams.

Nel gennaio 2023 il procuratore generale Merrick Garland ha nominato Hur, ex procuratore del Maryland, per gestire l’indagine politicamente sensibile del Dipartimento di Giustizia, nel tentativo di evitare conflitti di interesse. Si tratta di una delle tre recenti indagini del Dipartimento di Giustizia sulla gestione di documenti riservati da parte di personalità politicamente rilevanti.

Trump attacca: “Il caso di Biden più grave del mio”

Non si è fatta attendere la reazione dell’ex presidente Donald Trump, che si è scagliato contro la decisione del procuratore speciale Robert Hur di non incriminare il presidente Joe Biden per la gestione delle carte segrete. “Questo caso ha dimostrato che il sistema giudiziario ha un doppio standard e i processi contro di me sono selettivi e incostituzionali!”, ha detto il repubblicano. “Il caso di Biden è 100 volte diverso e più grave del mio”, ha tuonato.

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