Vaticano

“Gli abusi sono crimini come quelli del Re Erode”

La pedofilia irrompe nel viaggio papale in Belgio - “Dei bambini sono stati orribilmente feriti, segnati per la vita”, ricorda il re Philippe - “Questa è la nostra vergogna e umiliazione, chiediamo perdono”, dice Francesco

  • 27.09.2024, 12:02
  • 27.09.2024, 13:32
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RG 12.30 del 27.09.2024 - Il servizio di Paolo Rodari

RSI Info 27.09.2024, 12:33

Di: Paolo Rodari 

Dopo il Lussemburgo, la tappa di oggi (venerdì) in Belgio. La tre giorni del Papa nel cuore dell’Europa scossa da un conflitto “quasi mondiale” – così lo definisce Francesco – tocca il Paese dove la pedofilia ha coinvolto numerosi sacerdoti e vittime, con il vescovo emerito di Bruges che ha ammesso di aver abusato di una minore.

Crimini come ai tempi di Re Erode

“Dei bambini sono stati orribilmente feriti, segnati per la vita”, gli ha ricordato questa mattina il re Philippe accogliendo il Pontefice assieme alle altre autorità nel Palazzo di Laeken. “Questa è una vergogna, chiediamo perdono”, ha detto Francesco. Che ha ricordato come il crimine del re Erode, il massacro dei santi innocenti, “è lo stesso fatto dalla Chiesa oggi”. “Un solo abuso è sufficiente per vergognarsi, la Chiesa deve chiedere perdono per questo. È la nostra vergogna e la nostra umiliazione”.

Il reato delle adozioni forzate

Francesco ha anche ricordato il fenomeno delle “adozioni forzate”, avvenute in Belgio tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. Spesso la famiglia e altri attori sociali, compresa la Chiesa, hanno pensato che per togliere lo stigma negativo, che a quei tempi colpiva la madre non sposata, fosse preferibile che suo figlio o sua figlia venissero adottati. Ci furono persino casi nei quali ad alcune donne non venne data la possibilità di scegliere se tenere il bambino o darlo in adozione. “In quelle spinose storie – ha detto Francesco - si mescolò l’amaro frutto di un reato e di un crimine”.

Inferno demografico e della guerra

La guerra che si sta svolgendo in Ucraina torna nei pensieri del Papa insieme ai tanti conflitti in corso nel mondo. Per Francesco si tratta di un inferno che deve essere sconfitto . Ma il Belgio è colpito anche da un secondo inferno, quello demografico: “La storia, magistra vitae troppo spesso inascoltata – ha detto –, dal Belgio chiama l’Europa a riprendere il suo cammino, a ritrovare il suo vero volto, a investire nuovamente sul futuro aprendosi alla vita, alla speranza, per sconfiggere l’inverno demografico e l’inferno della guerra”. E ancora: “Sono due calamità”.

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Franceesco chiede scusa per gli abusi nella Chiesa

Telegiornale 27.09.2024, 12:30

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