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“Passi inediti per la Corte Suprema”

Andrew Spannaus, docente e analista politico americano, ritiene la decisione sull’immunità parziale per Donald Trump una “vittoria pratica” per l’ex inquilino della Casa Bianca

  • 2 luglio, 05:38
  • 10 luglio, 12:47
Una sentenza che ha dato nuova linfa al candidato repubblicano dopo il deullo TV con Biden

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Di: SEIDISERA/sdr 

La decisione della Corte Suprema USA di concedere una parziale immunità presidenziale a Donald Trump nel processo per l’assalto a Capitol Hill, solo per gli atti ufficiali, ossia le azioni prese nei suoi poteri costituzionali, ha certamente implicazioni interne ed esterne agli Stati Uniti. Andrew Spannaus, giornalista, docente dell’Università Cattolica di Milano e analista politico americano, ha tracciato alla RSI il perimetro di questa vittoria per l’ex inquilino della Casa Bianca, che lo stesso Trump non ha esitato a definire una vittoria per la democrazia. “È una vittoria pratica, spiega il docente, nel senso che Donald Trump ha fatto di tutto per rimandare i processi e la Corte Suprema praticamente l’ha salvato dal processo penale, quello più importante, appunto per aver cercato di ribaltare le elezioni. L’ha salvato in termini di tempo. Poi la giudice Tania Chutkan adesso ha il compito di distinguere tra quello che è ufficiale e non ufficiale”.

La togata, per spiegarlo in termini giuridici, dovrà decidere se una parte delle accuse deve essere archiviata sulla base della distinzione fatta dalla Corte Suprema, ossia tra azioni decise nei poteri costituzionali del presidente e azioni intraprese nella sua area privata. Spannaus ritene che vi siano in questa vicenda anche delle responsabilità istituzionali americane. “Il Dipartimento della giustizia è stato lento ad agire, dice, il procuratore forse poteva essere più attento nel distinguere già tra atti ufficiali e atti privati prima; insomma si è creato un grande miscuglio e in mezzo a questo Trump ha trovato senza dubbio una vittoria almeno pratica, poi le implicazioni politiche e istituzionali rimangono da vedere negli anni”.

A proposito di responsabilità istituzionali, che dire della separazione dei poteri in questo caso, è salva dopo questa sentenza?

“La Corte Suprema - riferisce ancora Spannaus - sta intervenendo in modo abbastanza significativo in queste settimane con una serie di sentenze. Quando si arriva alla fine della sessione della Corte, che è proprio in questi giorni, emettono molte sentenze e tendenzialmente queste vanno nella direzione di indebolire lo stato amministrativo cioè i ministeri, le agenzie, gli apparati del Governo per dare più potere al presidente e al Congresso. Questo ha senso, però pone anche molte domande perché prende anche per sé un po’ più potere di quello che ci si sarebbe aspettato. Quindi in realtà la Corte Suprema sta facendo dei passi che sono abbastanza inediti nella storia moderna. Sta intervenendo in modo da far preoccupare molti perché le conseguenze delle sue sentenze, delle sue decisioni, in realtà spostano un po’ l’equilibrio dando un po’ troppo ai tribunali, alla Corte Suprema stessa e anche all’Esecutivo”.

Lo studioso della Cattolica ritiene che per Trump passare senza processi il mese di ottobre sarà una grande vittoria. Si è comunque in una situazione dove l’establishment del Paese, non solo del Partito Democratico, è in una fase di panico, conclude. Convincere Joe Biden a ritirarsi è difficile, chiosa, ma se dovesse farlo per Donald Trump sarebbe un problema: “Un candidato giovane sarebbe molto più difficile per lui da attaccare”.

02:36

USA: immunità parziale per Trump sull'Assalto al congresso

Telegiornale 01.07.2024, 20:00

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