Il presidente USA Donald Trump mira alla Groenlandia, con le buone o con le cattive. Ma la Danimarca ha ribadito che l’isola “non è in vendita”. Per fare fronte alle mire espansionistiche statunitensi, la prima ministra danese Mette Frederiksen ha effettuato oggi (martedì) una tournée diplomatica-lampo con tappa a Berlino, Parigi e Bruxelles. L’obiettivo? Sondare il sostegno degli alleati europei rispetto alle intenzioni di Trump.
Una viaggio anticipato da un comunicato ufficiale, in cui la prima ministra ha sottolineato che “la Danimarca è un piccolo Paese con forti alleanze ed è parte di una forte Comunità europea”. E ha aggiunto: “La cooperazione europea ha dimostrato la sua validità nella gestione di una serie di crisi negli ultimi anni”.
La preoccupazione danese è aumentata in seguito alle ripetute dichiarazioni di Donald Trump sulla Groenlandia, oggi territorio autonomo danese. Sabato il presidente ha assicurato ai giornalisti che gli Stati Uniti “otterranno” l’isola. Un’isola che definisce di vitale importanza per la sicurezza statunitense, con i suoi giacimenti di materie rare e di idrocarburi.
L’ultima tappa di Frederiksen è Bruxelles, al quartier generale della NATO, dove è ricevuta dal segretario generale Mark Rutte. Copenaghen ha chiesto agli alleati di tenere basso profilo e non rispondere alle bordate della Casa Bianca.
Nel frattempo lunedì il governo danese ha annunciato che spenderà 14,6 miliardi di corone (1,9 miliardi di franchi) per rafforzare la sicurezza nell’Artico e nel Nord Atlantico. “Il livello di minaccia è aumentato. Dobbiamo quindi rafforzare significativamente la presenza difensiva in queste regioni” aveva detto il ministro della Difesa danese. E martedì il ministro danese degli Affari esteri ha sottolineato che “Trump non avrà la Groenlandia”.
Groenlandia a stelle e strisce
Telegiornale 07.01.2025, 20:00