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“USA pronti a raddoppiare le sanzioni contro Mosca”

L’inviato speciale di Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg, ritiene che per porre fine al conflitto serve maggiore pressione economica e cita produzione ed esportazione di petrolio russo

  • 2 ore fa
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Keith Kellogg è l'inviato speciale per l'Ucraina di Donald Trump

L'ex generale Keith Kellogg è l'inviato speciale per l'Ucraina scelto da Donald Trump

  • Keystone
Di: ATS/AFP/EnCa 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è pronto a raddoppiare le sanzioni americane contro Mosca per porre fine alla sua invasione dell’Ucraina: l’ha detto in un’intervista al quotidiano New York Post Keith Kellogg, un generale in pensione e inviato speciale degli USA per il conflitto in Ucraina.

Il generale ha inoltre aggiunto che sia Kiev quanto Mosca dovranno fare concessioni per arrestare i massacri “di portata industriale” causate dai combattimenti. Per Kellogg l’applicazione delle sanzioni alla Russia è “solo circa un tre” su una scala da uno a dieci su quanto possa essere dolorosa la pressione economica.

Si potrebbero soprattutto aumentare “le sanzioni che prendono di mira la produzione e le esportazioni di petrolio”, ha spiegato il graduato, ricordando: “Se c’è qualcuno che capisce cos’è la leva finanziaria, è il presidente Trump, e lo si può vedere da ciò che ha fatto di recente”.

Giovedì scorso Trump ha riunito il suo “team completo” di consiglieri e membri del gabinetto concentrati sulla sicurezza nazionale, dal vicepresidente J.D. Vance al segretario al Tesoro Scott Bessent. Kellogg ha detto che hanno discusso su come usare tutti gli elementi del potere nazionale per porre fine alla guerra.

L’obiettivo è arrestare la violenza prima di negoziare i complessi accordi di pace, perché “non si può uscire da questa guerra uccidendo”, data la mancanza di interesse della Russia nell’impedire ingenti perdite delle proprie truppe. “Per la Russia, questo è in un certo senso nel loro DNA nelle operazioni militari: fondamentalmente, sei in una lotta di logoramento”, ha detto Keith Kellogg.

“Se guardi alla storia, non vorresti mai entrare in una lotta di logoramento con i russi, perché è così che combattono. Ci sono abituati. Voglio dire, questo è un Paese che era disposto a perdere, e lo ha fatto, 700’000 uomini nella battaglia di Stalingrado, in sei mesi, nella Seconda guerra mondiale e non ha battuto ciglio”, rileva l’ex generale USA. “E quindi - spiega - la pressione non può essere solo militare. Bisogna fare pressione economica, bisogna fare pressione diplomatica e qualche tipo di pressione militare”.

05:17

La pace giusta vista dagli ucraini

SEIDISERA 04.02.2025, 18:00

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