La nuova dirigente della politica estera dell’UE Kaja Kallas ha suggerito domenica sera che un eventuale cessate il fuoco in Ucraina potrebbe essere garantito da soldati degli Stati membri. I militari per questa forza di pace potrebbero provenire da Paesi che in passato hanno già espresso la loro disponibilità a discutere il dispiegamento di truppe, come la Francia o gli Stati baltici, ha dichiarato l’ex primo ministro estone a margine dei colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i ministri a Kiev.
La questione di come garantire un eventuale cessate il fuoco in Ucraina si pone sullo sfondo dell’imminente cambio di potere negli Stati Uniti. In qualità di presidente, Donald Trump potrebbe cercare di fare pressione sull’Ucraina e sulla Russia per indurle a negoziare. In cambio, potrebbe minacciare l’Ucraina di sospendere gli aiuti militari in caso di rifiuto. D’altro canto, potrebbe spingere il presidente russo Vladimir Putin al tavolo dei negoziati annunciando un aumento degli aiuti militari per Kiev.
Kaja Kallas e Antonio Costa hanno iniziato il loro mandato con una visita altamente simbolica in Ucraina. In quanto presidente del Consiglio europeo e, rispettivamente, responsabile della diplomazia comunitaria, Costa e Kallas hanno assicurato a Zelensky e a diversi suoi ministri il loro sostegno nei colloqui avvenuti nella capitale ucraina.
In particolare, Costa ha promesso all’Ucraina rapidi progressi nel processo di adesione all’UE. Kiev e Bruxelles lavoreranno insieme per aprire almeno due aree di negoziati di adesione nella prima metà del prossimo anno. Costa ha inoltre assicurato all’Ucraina ulteriori aiuti finanziari da parte dell’UE e la determinazione a lavorare sul 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia. In particolare, Costa ha promesso all’Ucraina rapidi progressi nel processo di adesione all’UE. I due Paesi collaboreranno per aprire almeno due aree per i negoziati di adesione nella prima metà del prossimo anno.
E lunedì il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a sorpresa a Kiev, promettendo nuovi aiuti militari per 650 milioni di euro e assicurando che il suo Paese sarebbe rimasto il più forte sostenitore dell’Ucraina in Europa. Scholz è arrivato in Ucraina per la prima volta dopo oltre due anni e mezzo.
La visita avviene poche settimane dopo che il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky lo aveva criticato per aver avuto una telefonata con il leader russo Vladimir Putin. La loro telefonata era avvenuta in un momento di ampie speculazioni su cosa possa significare per l’Ucraina la nuova amministrazione di Donald Trump a Washington.
I vertici UE in Ucraina in un frangente complesso per il Paese
La visita dei due leader dell’UE si è svolta in un momento particolarmente difficile per l’Ucraina. Le truppe ucraine sono sempre più sotto pressione, soprattutto nella parte orientale, e devono abbandonare posizioni quasi ogni giorno. Il motivo principale è la crescente mancanza di soldati da parte ucraina.
Domenica sera e per tutta la notte, l’esercito russo ha nuovamente lanciato sciami di droni in direzione dell’Ucraina. Secondo i media, i gruppi di droni cosiddetti kamikaze hanno volato da diverse direzioni. Non è stato possibile distinguere una rotta chiara, poiché i droni - come negli attacchi precedenti - hanno girato in diversi punti e poi hanno preso nuove direzioni per confondere le difese aeree ucraine. In ogni caso, la difesa aerea ha abbattuto numerosi droni in diverse zone.
Zelensky: tregua sotto l’ombrello NATO
Telegiornale 30.11.2024, 12:30