"La senatrice Segre ha voluto che la scritta "Indifferenza" fosse messa all'ingresso del memoriale della Shoah di Milano per ricordarci che, insieme ai partigiani e combattenti per la libertà, vi furono molti che si voltarono dall'altra parte in cui - come dice lei - è più facile far finta di niente. Nell'onorare la memoria di chi lottò per la libertà dobbiamo anche ricordarci che non fummo tutti, noi italiani, "brava gente". Dobbiamo ricordare che non scegliere è immorale per usare le parole di Artom. Significa far morire, un'altra volta, chi mostrò coraggio davanti agli occupanti". Così il premier italiano Mario Draghi, al Museo della Liberazione, ricordando la liberazione dai nazifascisti del 25 aprile 1945, ha voluto polverizzare il luogo comune di "italiani brava gente".
Quest'anno, come nel 2020, le celebrazioni per il ricordo della Liberazione si sono intrecciate con l'attualità imposta dal coronavirus: niente cortei ufficiali dunque (l'Italia rimane blindata fino a domani), ma piuttosto momenti istituzionali di raccoglimento per celebrare i valori della lotta di resistenza e stigmatizzare gli inquietanti fenomeni negazionisti. E se la libertà è come l'aria, non poteva mancare l'ammonimento di una delle sopravvissute ai campi di sterminio, la senatrice Liliana Segre, che ha ricordato le parole di Primo Levi: "Non bisogna mai abbassare la guardia: ciò che accaduto può sempre tornare a minacciarci, anche se in forme nuove e subdole".
Non sono mancate, ovviamente, mini-riunioni spontanee di cittadini che hanno intonato il canto dei partigiani: "Bella Ciao" (guarda, qui sotto, il video del 1968, con l'interpretazione di Milva, morta due giorni fa, il 23 aprile: "una grande artista, colta e sensibile, legatissima ai valori dell'antifascismo", come la ricorda l'ANPI, l'associazione dei partigiani).
Milva canta "Bella Ciao"
Il presidente Mattarella all'Altare della Patria con il premier Draghi
RSI Info 25.04.2021, 22:46
Notiziario 22.00 del 25.04.2021
RSI Info 26.04.2021, 00:35
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