La distruzione degli edifici a Gaza sta avvenendo su una scala e a una velocità che non ha precedenti nella storia moderna. A questa conclusione sono giunti due ricercatori statunitensi basandosi su radar satellitari.
RSI ha parlato con i due geografi che hanno elaborato le scansioni: Jamon Van Den Hoeck- professore all’Università dell’Oregon – e Corey Scher dottorando all’Università di New York-
I due studiosi tengono d’occhio Gaza da anni, così come altre zone di conflitto, dal Sudan all’Ucraina. Misura il grado di distruzione e la velocità con cui avviene.
Un carro armato israeliano, sullo sfondo: la distruzione nella Striscia
Quello che hanno registrato a Gaza in questi cinque mesi di guerra non ha precedenti, a causa delle incursioni e dei bombardamenti di Israele, che ha deciso di intervenire direttamente nella e sulla striscia dopo il sanguinoso attacco perpetrato da Hamas all’inizio dello scorso ottobre.
L’ultima analisi dei due geografi risale al 5 marzo. E in quella data, il 55% degli edifici a Gaza erano distrutti o gravemente danneggiati dai bombardamenti. La situazione peggiore l’hanno registrata nel nord della Striscia e a Gaza City, zone dove il 70% degli edifici sono distrutti. Ma non sono solo gli edifici: anche gran parte dei terreni agricoli sono devastati dai bombardamenti e inagibili e ci sono tante munizioni inesplose, valuta Van den Hoeck
I mesi di maggiore intensità dei bombardamenti sono stati ottobre e novembre, in base ai loro dati. Ma quali sono questi dati? “Non usiamo immagini satellitari – spiega Corey Scher – ma delle scansioni radar da un satellite dell’Agenzia spaziale europea, un satellite che fa parte del sistema Copernicus”.
Anche la Banca Mondiale ha fatto delle ricerche simili arrivando a conclusioni simili. E l’ONU ha fatto una stima della quantità di macerie prodotte dalla guerra nella striscia di Gaza in cinque mesi: “arrivano a un livello simile delle macerie accumulate in Ucraina in oltre due anni di guerra su un territorio molto più grande - spiega Van den Hoeck – E va tenuto conto che, fortunatamente, molti ucraini hanno potuto lasciare il paese e rifugiarsi all’estero. Cosa che non accade per chi vive a Gaza.”
Corey Sher ha lavorato anche sull’Ucraina, e quindi è in grado di paragonare il grado di distruzione dei due conflitti. Lui, insieme al professore Van Den Hoeck, ha constatato che ormai il numero di edifici distrutti a Gaza supera leggermente quello degli edifici distrutti in Ucraina. Per Van Den Hoeck è un paragone che è più significativo rispetto a chi dice “È peggio del bombardamento di Dresda del 1944”. Questo poiché “la maggior parte delle persone non ha un’idea della proporzione della distruzione a Dresda allora”. L’Ucraina invece è un buon termine di paragone e rafforza la sua analisi.
Per quel che riguarda la distruzione a Gaza non ci sono precedenti. La distruzione urbana, agricola, il blocco degli aiuti, lo spostamento di un milione di persone in zone bombardate: nell’ultimo secolo, ma nemmeno nella storia moderna, non c’è stato nessun conflitto, da nessuna parte al mondo, una situazione di tale grado e tale velocità di distruzione.
La Striscia di Gaza vista dal sud di Israele
Donare per la popolazione in Medio Oriente
La Catena della Solidarietà sta sostenendo attivamente le migliaia di persone che nella Striscia di Gaza in guerra hanno urgentemente bisogno di aiuto. In collaborazione con ONG partner elvetiche, sta agendo nella regione al fine di garantire alla popolazione civile stremata acqua, cibo e beni di prima necessità, oltre all’assistenza medica e al mantenimento dei servizi sanitari nella Striscia. È possibile donare versando sul conto della Catena della Solidarietà, 1211 Ginevra 8. IBAN: CH 82 0900 0000 1001 5000 6.
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Telegiornale 21.03.2024, 20:00