Il congelamento della cooperazione di Pechino con Washington sul riscaldamento globale è preoccupante, dicono gli esperti, ma sperano che questo “gelo” tra i due Paesi, che sono anche i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra a livello globale, sia solo temporaneo.
Alla conferenza sul clima COP26 delle Nazioni Unite, tenutasi a Glasgow alla fine del 2021, Stati Uniti e Cina avevano annunciato a sorpresa un accordo per rafforzare le loro azioni e ambizioni in materia di clima. Ma dopo la visita a Taiwan della presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, ieri (venerdì) in serata la Cina ha sospeso la cooperazione con gli americani in diversi settori, tra cui quello per la lotta al cambiamento climatico, suscitando varie preoccupazioni tra esperti e politici non solo USA.
Nel frattempo, sempre in conseguenza del viaggio di Pelosi a Taiwan, aspramente criticato anche dal regime nord coreano dopo la visita della speaker nella zona demilitarizzata tra le due Coree, l’aviazione cinese ha continuato le esercitazioni intorno all’isola, tanto da far affermare ad alcuni funzionari di Taipei, che i cinesi si “starebbero preparando a un attacco contro il Paese”. Nell’odierna mattinata di sabato le autorità di Taiwan riferiscono della presenza di numerose navi da guerra cinese vicino all’isola e nello stretto. I movimenti militari cinesi, secondo Pechino, dovrebbero concludersi domani, domenica.