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Abusi su chi ritorna in Siria

I rifugiati che sono dovuti tornare nel loro Paese sono stati vittime di soprusi - La denuncia su 66 casi in un rapporto di Amnesty

  • 07.09.2021, 09:27
  • 20.11.2024, 19:43
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RG 07.00 del 07.09.2021 - Il rapporto di Amnesty

RSI Info 07.09.2021, 09:20

  • Keystone
Di: RG/ATS/OCartu 

Torture, stupri, arresti arbitrari: decine di rifugiati siriani che sono dovuti tornare nel loro Paese sono stati vittime di abusi perpetrati dal regime siriano. In un rapporto pubblicato martedì, Amnesty International ha esaminato le "orribili violazioni" perpetrate contro 66 rifugiati, tra cui 13 bambini, che sono tornati in patria tra il 2017 e la primavera del 2021. L'ONG chiede agli stati di non costringere più nessuno a tornare in Siria.

I servizi di sicurezza del presidente siriano Bashar Al-Assad "hanno sottoposto donne, bambini e uomini [...] a detenzioni illegali e arbitrarie, torture e altri maltrattamenti, compresi stupri e violenze sessuali", talvolta contro i bambini, ha riassunto Amnesty nel suo documento intitolato "State andando incontro alla morte".

Tra i casi elencati, cinque persone sono morte in detenzione, mentre la sorte di altre 17, vittime di sparizioni forzate, è sconosciuta, afferma l'ONG, che cita anche "14 casi di violenza sessuale perpetrati dalle forze di sicurezza, tra cui sette stupri contro cinque donne, un'adolescente e una bambina di cinque anni".

Accusati di "tradimento"

Secondo Amnesty, questi rifugiati sono accusati di "tradimento" o "terrorismo" dai loro torturatori, in una terminologia del regime che non distingue tra oppositori politici, ribelli armati e jihadisti.

Il rapporto cita la testimonianza di Alaa, una donna arrestata con sua figlia 25enne al confine con il Libano, dove sono state trattenute per cinque giorni. "Hanno spogliato mia figlia. L'hanno ammanettata e appesa al muro. L'hanno picchiata. Era completamente nuda", dice Alaa.

Mentre paesi europei come la Danimarca e la Svezia stanno anche "facendo pressione sui rifugiati siriani per tornare", l'ONG ritiene che le testimonianze raccolte "sono la prova che in nessun luogo della Siria è sicuro tornare".

Con la guerra iniziata nel 2011, 6,6 milioni di siriani sono fuggiti all'estero. La stragrande maggioranza di loro si è stabilita nei paesi vicini, in particolare in Turchia e in Libano. Dopo una serie di riconquiste grazie al sostegno militare di Mosca e Teheran, il regime di Damasco sta cercando di promuovere l'immagine di una Siria sicura, incoraggiando il ritorno dei rifugiati.

01:50

Amnesty: i siriani che rientrano in patria sono in pericolo

Telegiornale 07.09.2021, 14:30

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