Il permafrost dell'Alaska si sta sciogliendo e questo porta a un aumento delle emissioni di gas serra, attraverso la decomposizione degli antichi alberi, non più congelati nel ghiaccio, un processo che produce metano o anidride carbonica. L'allarme che riguarda il cambio di stato del terreno sempre ghiacciato da millenni - che si estende per centinaia di metri di profondità sotto la tundra artica - è stato lanciato da due ricerche distinte, di cui riferisce il New York Times.
Secondo i ricercatori del Woods Hole Research Center statunitense, che hanno studiato la tundra a nord di Bethel, piccola località 500 km a sud del Circolo polare artico, lo scioglimento di questo terreno ghiacciato potrebbe alzare la temperatura della Terra di 1 grado.
Per Vladimir Ramonovsky dell'Università dell'Alaska, le temperature del permafrost a 20 metri di profondità sono aumentate negli ultimi decenni di 3 gradi. Negli strati superficiali, le temperature sono passate da -8 a -3. "Meno 3 non è così lontano da zero - osserva Ramonovsky -. Se le emissioni e il riscaldamento continueranno di questo passo, la temperatura superficiale salirà sopra il punto di congelamento intorno alla metà del secolo".
ATS/M. Ang.