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Afrin, "la situazione degenera"

Alexandre Habay è uno dei pochissimi reporter riusciti ad entrare nella località Siriana, dove Ankara bombarda i combattenti curdi

  • 6 febbraio 2018, 08:29
  • 23 novembre, 02:39
Esercito e miliziani turchi ai margini di Afrin

Esercito e miliziani turchi ai margini di Afrin

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"Sono stato ad Afrin domenica: ero ad Aleppo, quando ho ricevuto l'autorizzazione per andare ad Afrin. Sono pochissimi i giornalisti occidentali che sono potuti entrare nella regione: solo uno prima di me." Alexandre Habay, reporter della Radiotelevisione romanda RTS è uno dei pochi ad aver avuto accesso all’area nel nordovest della Sira, nella quale la Turchia sta portando avanti una campagna militare contro gli autonomisti curdi.

L’esercito di Ankara sostiene di aver fatto progressi nel suo obiettivo di cacciare quelli che il Governo di Erdogan considera dei terroristi. Oltre 900 combattenti curdi – secondo le autorità turche – sono stati uccisi o arrestati. È tuttavia difficile ottenere riscontri ufficiali, a causa dell’assenza della stampa indipendente a Afrin.

"Città più calma, scontri in periferia"

Alexandre Habay è quindi uno dei rari giornalisti che hanno potuto costatare di persona, seppure solo per qualche ora, qual è la situazione nella enclave curdo siriano presa di mira dalla Turchia.

"Nella città vera e propria di Afrin la situazione era calma, in quanto scontri e bombardamenti avvengono nei villaggi che si trovano attorno alla città”, ci spiega Habay, che siamo riusciti a contattare telefonicamente: “I bombardamenti li sentivo; erano continui. In città comunque la gente si organizza per difendersi, sia dagli attacchi dell'esercito turco, sia da quelli dei ribelli anti-regime dell'Esercito siriano libero. Stanno costruendo delle trincee attorno alla città. I curdi devono arrangiarsi da soli, si sentono abbandonati dai loro alleati, dagli Stati Uniti e dai russi."

Beirut, Libano: protesta della comunità curda contro la campagna militare di Erdogan nella regione di Afrin

Beirut, Libano: protesta della comunità curda contro la campagna militare di Erdogan nella regione di Afrin

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Afrin isolata

Oggi, Afrin è isolata dagli altri territori curdi e dal resto della Siria, il Governo di Bashar al-Assad non controlla più questa regione da anni. Si stima che qui vivano circa 500’000 persone, avendo la regione negli anni accolto molto profughi perché ritenuta sicura. Le condizioni umanitarie cominciano però a degenerare.

"Il problema sono i servizi medici – continua il giornalista della RTS Alexandre Habay -. L'ospedale di Afrin è molto piccolo, qui manca tutto, medicine, materiali. I feriti vengono operati in modo sommario, poi devono subito andarsene per lasciare posto ad altri."

Cosa vuole Ankara?

L'offensiva intanto va avanti, è difficile anche per chi è stato sul terreno come Alexandre Habay capire quanto durerà e quali sono i reali obiettivi della Turchia: "I curdi dicono che resisteranno ad oltranza e che i turchi avanzano molto lentamente. Sono ancora molto vicino alla frontiera ma continuano a bersagliare con l'artiglieria e l'aviazione le località curde."

RG-Manjula Bhatia/ludoC

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