L’Europa aiuterà l’Ucraina a “tenere la luce accesa” e a restare al caldo questo inverno, con un aiuto materiale e finanziario dopo la distruzione di numerose infrastrutture energetiche quale conseguenza degli attacchi russi. Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea, sarà venerdì a Kiev e giovedì in conferenza stampa ha promesso 160 milioni di euro supplementari di aiuti umanitari e per le infrastrutture, per un totale di 2 miliardi dall’inizio dell’invasione.
È però una goccia nel mare dei bisogni di Kiev: lui pure apparso davanti ai media, il direttore dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol, ha detto che “il sistema energetico ucraino è sopravvissuto ai due inverni passati, ma questo sarà il test più duro”.
Nuovi soldi per l'Ucraina
SEIDISERA 19.09.2024, 18:18
Kiev ha perso “oltre due terzi della sua produzione energetica”. I danni totali alle infrastrutture sono stimati a 30 miliardi di dollari. Un rapporto pubblicato proprio giovedì preconizza una decina di soluzioni urgenti. C’è bisogno fra le altre cose di maggiori importazioni di elettricità. Prima della guerra il fabbisogno proveniva per il 23% da centrali a carbone, per il 9% dal gas e per la metà dal nucleare. Oggi la domanda in un momento di picco potrebbe ammontare a 18,5 GW e ne mancherebbero 6, l’equivalente del consumo danese.
L’agenzia si è soffermata anche sull’intenzione ucraina di non rinnovare l’accordo per il transito di gas russo attraverso il suo territorio, proseguito in questi due anni malgrado la guerra. Questa decisione, dalla fine del 2024, minaccia la sicurezza energetica della Moldavia, per due terzi dei suoi bisogni dipendente da questa fornitura che alimenta la principale centrale situata nella regione prorussa della Transnistria. Una maggiore interconnessione fra Chisinau e l’Europa è necessaria, tre linee di collegamento con la Romania sono previste ma saranno pronte rispettivamente nel 2025, 2027 e 2031.