La sezione immigrazione del tribunale di Roma ha rinviato il caso dei migranti trattenuti nel centro italiano in Albania alla Corte di giustizia europea, sospendendo il provvedimento di convalida del trattenimento. La decisione riguarda sette migranti, egiziani e bengalesi, che si trovano all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Gjader.
I sette migranti andranno in Italia una volta scaduti i termini del trattenimento, ovvero 48 ore. Usciranno dunque dal Cpr dove sono stati portati dalla nave Libra della Marina militare italiana. “In ragione del rinvio pregiudiziale i giudici non si sono pronunciati sulle richieste di convalida -si legge in una nota del Tribunale - ma hanno dovuto necessariamente sospendere i relativi giudizi in attesa della decisione della Corte di giustizia”.
Il 18 ottobre scorso i magistrati della sezione immigrazione si erano espressi con l’annullamento del trattenimento di 12 altri migranti, riportati poi Bari. Per i magistrati i due Stati di provenienza dei migranti, Bangladesh ed Egitto, non sono infatti sicuri, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia del 4 ottobre secondo cui i Paesi per considerarsi tali lo devono essere in ogni parte del loro territorio.
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Roma aveva poi fatto ricorso in Cassazione contro l’annullamento del trattenimento dei 12 migranti e il 21 ottobre il governo Meloni ha approvato un decreto con una nuova lista di Stati sicuri in una norma primaria, per spingere i giudici a farla prevalere su quella europea, che però usualmente è sovranazionale.
Ora, come scritto, i giudici vogliono chiarire la questione con il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea, a cui hanno formulato quattro quesiti.
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