L’avanzata dell’esercito di Bashar al Assad nel nord ovest della Siria continua rapidamente. Damasco ha conquistato una strategica via d'accesso, che collega Aleppo alla capitale. L’offensiva che, secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), ha obbligato circa 700'000 persone a lasciare le proprie case, continua a provocare forti tensioni con la Turchia, presente sul territorio siriano in difesa dei militanti antiregime e confrontata con un'imponente ondata di persone in fuga.
Negli ultimi giorni, secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (organizzazione basata a Londra), i bombardamenti dell’esercito di Damasco, spalleggiato dalla Russia, hanno provocato la morte di decine di civili nella regione di Idlib.
Lunedì, mentre una delegazione russa si trovava ad Ankara per cercare un compromesso alla crisi, 5 soldati turchi sono stati uccisi nei combattimenti e altri 5 sono rimasti feriti. Un attacco al quale l’esercito turco ha risposto massicciamente. "Abbiamo neutralizzato 101 elementi delle forze del regime siriano di Bashar al Assad", ha riferito il ministero della Difesa di Ankara.
Il primo ministro Recep Tayyip Erdogan ha chiesto aiuti all’Unione Europea per fronteggiare la nuova ondata migratoria, senza per ora avere una risposta. Da parte sua, la Germania ha deciso di stanziare 25 milioni per gestire i profughi sul confine tra Turchia e Siria.