Sono quasi 700'000 i civili sfollati nel nord ovest della Siria, di cui l’80% sono donne e bambini. È questo il bilancio dell’offensiva guidata da Damasco e appoggiata da Mosca contro i miliziani anti-regime controllati da Ankara. Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), secondo cui, dall’inizio dello scorso dicembre, 689'000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case nella regione di Idlib e in alcuni distretti nei dintorni di Aleppo.
Negli ultimi giorni, nel nord del Paese, sono una trentina i civili che hanno perso la vita in attacchi aerei attribuiti alle forze governative siriane e russe. Stando all’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (organizzazione basata a Londra), in un raid avvenuto oggi, lunedì, sul villaggio di Abin, sono morte 9 persone, di cui 3 bambini. A questi, si aggiungono altri 20 i civili morti in un attacco avvenuto ieri, domenica, a Idlib.
Secondo il Governo turco, nel bombardamento odierno avrebbero perso la vita anche alcuni soldati turchi. L'episodio giunge a una settimana dal primo e più grave scontro armato da anni tra le forze di Ankara e quelle di Damasco a Idlib, in cui sono morti almeno 8 turchi, e altri 13 sono rimasti feriti.
Nel pomeriggio di lunedì, una delegazione russa sarà ad Ankara per cercare di trovare una soluzione alla crisi di Idlib, fulcro delle recenti tensioni tra il regime di Bashar al-Assad, spalleggiato dal Cremlino, e la Turchia, che appoggia i miliziani anti-regime.
RG delle 8.00 del 5 febbraio 2020 - Le spiegazioni di Lorenzo Trombetta
RSI Info 10.02.2020, 18:00
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