Amnesty International accusa la Russia di non aver ammesso la morte di centinaia di civili nei bombardamenti sulla Siria dalla fine di settembre, nei quali sono stati colpiti anche un ospedale, una moschea e un mercato. Lo ha reso noto attraverso un rapporto diffuso oggi, mercoledì.
Il documento fa seguito a una denuncia di Human Rights Watch, che la scorsa settimana aveva parlato dell'uso di bombe a grappolo da parte dei russi in almeno 20 raid.
"Alcuni attacchi aerei russi sembrano aver preso direttamente di mira i civili, colpendo aree residenziali dove non vi erano evidenti obiettivi militari, e anche strutture mediche. Tali attacchi possono costituire crimini di guerra", ha dichiarato Philip Luther, direttore di Amnesty per il Medio Oriente e l'Africa del Nord.
Il rapporto, che si basa anche su interviste a sopravvissuti e altri testimoni, prende in considerazione in particolare sei attacchi avvenuti nelle province di Homs, Idlib e Aleppo tra settembre e novembre, in cui sono stati uccisi complessivamente almeno 200 civili e poco più di una decina di miliziani armati.
ATS/ads
TG 20.00 del 23.12.2015: La diretta da Mosca