La sinistra e le forze laiche di Israele sono scese in piazza sabato sera per lanciare un messaggio di allarme dopo l'omicidio del bambino palestinese Ali Dawabsheh (in un incendio doloso attribuito a coloni integralisti) e dopo l'attacco al Gay Pride di Gerusalemme, sferrato da un ebreo ultraortodosso.
"Pugno di ferro contro il terrorismo ebraico": questo lo slogan scelto da Peace Now per la manifestazione, organizzata nella Piazza Rabin di Tel Aviv. In contemporanea, a Gerusalemme, ha avuto luogo un'altra dimostrazione, ''conto l'omofobia'' e per la difesa dei diritti civili.
Intanto la tensione torna a crescere dopo che un arabo israeliano è stato aggredito e ferito domenica mattina mentre usciva da una moschea nella città di Lod (Tel Aviv). L'uomo, secondo radio Gerusalemme, ha detto di essere stato assalito da tre ebrei religiosi, di aspetto simile a quello dei coloni ultrà della Cisgiordania. La polizia ha confermato l'episodio e ha precisato che per il momento sta seguendo ''piste diverse''. Ma a Lod la collera è forte e domenica sera la popolazione araba darà vita a una manifestazione di protesta.
Nel frattempo il Capo dello stato, Reuven Rivlin, si e' rivolto alla polizia israeliana affinché apra un'inchiesta sulle minacce di morte espresse nei suoi confronti su Facebook dopo che aveva pubblicato una dura condanna dell'uccisione del bimbo palestinese.
ANSA/M.Ang.
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